VOCE
ROVIGO
07.09.2025 - 01:17
Due pakistani e un marocchino si sono affrontati a colpi di sedie. Intervenuti polizia e carabinieri
Sedie che volano e urla feroci in piena notte. Via Trento non si è svegliata affatto bene tra venerdì e sabato, quando davanti al locale che vende kebab tra corso del Popolo e piazza Duomo, tre stranieri - un marocchino e due pakistani - si sono affrontati nel cuore di Rovigo, dimenticando probabilmente che dall’omicidio di Amine Gara, il 23enne ferito al collo con una bottiglia rotta e morto il 19 luglio, siamo in zona Rossa.
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Già, perché alle 3,30-4 di mattina se le stavano dando di santa ragione. Una violenza che ha messo a dura prova anche la pattuglia di carabinieri giunta sul posto immediatamente dopo l’allarme.
Non si sono placati nemmeno davanti alla divisa. Tanto che a supporto dei carabinieri è arrivata anche la Volante della polizia.
Il magrebino era senza maglia, mentre si tiravano reciprocamente le sedie del locale.
Quando polizia e carabinieri sono riusciti a riportare una calma molto relativa hanno anche identificato i protagonisti della rissa.
Ieri il locale era aperto e i gestori lavoravano come ogni altro giorno. Una calma apparente, perché già in un’altra occasione, martedì scorso davanti al Nazionale sempre intorno alle 3,30 c’erano quattro persone che stavano litigando tra loro, probabilmente sotto i fumi dell’alcol. In questo caso dei testimoni, hanno visto addirittura una bottiglia moretti da 0,66 litri in mano. E le bottiglie, si sa oramai, a Rovigo non possono circolare dopo la pubblicazione dell’ordinanza che vieta il consumo di alcol fuori dai locali. Che poi, in città, alle 3,30 di locali aperti praticamente non ce ne sono.
Di giorno, dunque, ritrovo di ragazzini, di notte la via Trento diventa pericolosa. Non è la prima volta.
Nell’ottobre del 2023 (era il 18 ottobre per la precisione) un cameriere 24enne originario del Pakistan era stato preso a botte all’interno del locale per aver ordinato ad alcuni avventori di non sedersi sulle mensole fuori dal locale perché si sarebbero potute rompere. Era finito con una bottigliata in testa e 14 giorni di prognosi. Anche in quel caso parapiglia e violenza.
Che sarebbe meglio evitare. Soprattutto in una città che dopo la morte del 23enne marocchino, e al culmine di accoltellamenti e violenza, è stata dichiarata zona rossa.
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