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CASA DI RIPOSO

Romani torna alla guida del Csa

“Abbiamo bisogno di supporto, non di attacchi”. Bobo: “Presto incontro sulle linee guida”

“Non ho il tempo che serve”

“Abbiamo bisogno di supporto, non di attacchi”. Bobo: “Presto incontro sulle linee guida”

 Dopo un’estate di tensioni e incertezze, il Centro servizi anziani di Adria ritrova una guida stabile. Nella seduta di venerdì il consiglio di amministrazione ha infatti riconfermato Elisa Romani alla presidenza, a poco meno di due mesi dalle sue dimissioni.

Un ritorno che segna la fine della fase di transizione affidata al consigliere più anziano, Giovanni Casellato, nominato rappresentante legale ad interim dopo l’uscita anche del vicepresidente Pietro Luigi Rossi. Romani aveva lasciato l’incarico lo scorso luglio, spiegando che la scelta era legata a difficoltà personali: il lavoro fuori regione, due figli piccoli e un marito molto impegnato per motivi professionali non le permettevano di garantire la presenza costante che l’ente richiedeva. Ma il passo indietro non aveva interrotto il suo impegno come consigliere.

Ora, spinta dalla richiesta del consiglio, dell’amministrazione comunale, dei lavoratori e dei familiari degli ospiti, ha deciso di tornare in prima linea. “Non potevo non rispondere - ha dichiarato Romani - certa che i colleghi consiglieri mi supporteranno nel ruolo e che sarà il gruppo a guidare il Csa. Al di là di quanto apparso sui giornali nell’ultimo mese, il cda è compatto e pronto ad affrontare questo percorso anche con il supporto del Comune e della Regione”. E ancora: “Non ho mai abbandonato il Centro servizi, ma a luglio era necessario fare quella scelta non facile per tutelare l’ente”.

Romani non nasconde l’amarezza per come le sue dimissioni siano state interpretate: “Mi spiace che tale decisione sia stata strumentalizzata e che l’ente, per l’ennesima volta, sia stato attaccato per scopi esterni all’ente stesso. Ribadisco che il Csa ha bisogno del supporto di tutti e deve essere tutelato dall’amministrazione comunale e dalla cittadinanza e non attaccato”.

Il ritorno di Romani arriva in un momento complesso. A febbraio il bilancio previsionale 2025 era stato approvato con un errore materiale nei conteggi, emerso solo in seguito. Senza correttivi, la perdita stimata a fine anno sarebbe di oltre 300mila euro. Per questo il cda ha già varato misure come l’ingresso di nuovi ospiti autosufficienti e l’adeguamento di alcuni servizi extra. Resta sul tavolo, ma solo come ultima ratio, un incremento delle rette di due euro al giorno da ottobre, contro i 4,57 che sarebbero stati necessari se l’intervento fosse partito nei mesi scorsi.

Non solo. A giugno i dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione dopo l’introduzione della nuova matrice dei turni. La vertenza è stata portata in prefettura e si è deciso di proseguire la sperimentazione fino all’autunno, mentre in parallelo il cda ha avviato un progetto di welfare aziendale con pasti da asporto a prezzo calmierato per il personale.

In questo quadro, il ringraziamento della presidente è rivolto soprattutto ai lavoratori: “In questa estate particolarmente difficile hanno continuato a prendersi cura della struttura e degli ospiti anche quando reperire sostituti per le ferie era complicato. Hanno garantito un servizio eccellente e di questo dobbiamo essere grati”.

Sul fronte istituzionale, il Csa mantiene aperto il dialogo con la Regione Veneto. Lo scorso 10 luglio una delegazione aveva incontrato l’assessore alla sanità e ai servizi sociali Manuela Lanzarin, presentando una relazione che delineava obiettivi a breve, medio e lungo termine. “Non chiediamo tecnici per sanare il bilancio - le parole di Romani - ma un confronto su progettualità che inevitabilmente richiedono sostegno regionale”. Il tema della non autosufficienza, sottolineano i vertici, va oltre il livello locale. Con la legge delega 33 del 2023, l’Italia ha per la prima volta approvato una normativa organica sul tema, che ora va attuata. “Il Csa - afferma Romani - è chiamato a innovarsi per adattarsi ai cambiamenti che il contesto generale richiede”.

Nei prossimi mesi è previsto un incontro con i tecnici regionali per valutare la fattibilità del progetto di rilancio. Intanto, dal cda arriva un appello alla città: “Chiediamo supporto, anche con proposte concrete, ma occorre uscire dalla polemica sterile fine a se stessa”.

Anche il sindaco Massimo Barbujani ha commentato la riconferma della presidente, parlando di un passaggio importante per la stabilità della struttura: “Entro dieci giorni ci troveremo con il cda per definire le linee guida e ripartire, anche se in realtà nessuno si è mai fermato. Lieto che Romani abbia preso questa decisione, ritrovando la fiducia del gruppo. Io non mi sono esposto molto in queste settimane, perché volevo essere sicuro delle scelte migliori da fare. Vorrei solo ricordare che parlare male del Csa è controproducente per tutti. Gli anziani al suo interno devono poter essere sereni e stare bene. Io, a differenza di altri, mi impegno sempre per non nuocere in alcun modo alla mia città”.

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