VOCE
VENETO
07.09.2025 - 09:51
La giovane ha trovato il coraggio di denunciare. E ha fatto bene
Una vacanza sulla costa di Durazzo si è trasformata in una notte da incubo per una 18enne di Campagna Lupia. Secondo quanto comunicato dalla polizia albanese, la giovane ha denunciato di essere stata aggredita e costretta a un rapporto sessuale all’alba, su una spiaggia antistante l’hotel in cui alloggiava. Poche ore dopo la denuncia, gli agenti hanno fermato un 26enne del posto, L.P., già noto alle forze dell’ordine. Il caso apre interrogativi sulla sicurezza nelle località balneari e richiama alla necessità di un approccio rigoroso e rispettoso nella gestione delle indagini e del racconto pubblico.
Stando alle informazioni diffuse in una nota ufficiale, l’episodio si sarebbe verificato intorno alle 5.25 di ieri mattina sulla costa di Durazzo. La 18enne aveva trascorso la serata con un gruppo di amici; a un certo punto si sarebbe allontanata per distendersi sui lettini davanti al proprio hotel. In quel frangente, sarebbe stata raggiunta da un uomo che, secondo la denuncia, l’avrebbe costretta a un rapporto contro la sua volontà.
Nelle ore successive alla segnalazione della vittima, la polizia albanese ha fermato il presunto responsabile: L.P., 26 anni, cittadino albanese con precedenti penali. Il fermo è stato disposto nell’ambito delle attività d’indagine avviate immediatamente dopo la denuncia.
Agli inquirenti, l’uomo avrebbe ammesso il rapporto sessuale, sostenendo però che fosse consensuale. Una versione che contrasta con quanto riferito dalla vittima e con gli elementi acquisiti nelle prime ore d’indagine.
Secondo quanto trapelato, dagli esami medici effettuati sulla 18enne sarebbero emersi segni compatibili con una violenza. Si tratta di riscontri preliminari, che dovranno essere valutati nel quadro complessivo delle prove raccolte.
Il procedimento è nella sua fase iniziale. Sarà compito degli inquirenti ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti, verificare testimonianze e tempi, e accertare eventuali ulteriori responsabilità. Come per ogni indagine, vale il principio di presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.
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