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SALUTE

Arriva la caramella diagnostica

Tutte le novità di biosensori e microrobot compostabili

Esami che si mangiano: la caramella diagnostica dell’IIT apre l’era dei biosensori commestibili

Mangiare una caramella per fare un esame medico potrebbe sembrare una trovata da fantascienza. Eppure, questa ipotesi diventa un progetto concreto: una “caramella diagnostica” capace di misurare parametri di salute dall’interno dell’organismo, trasmetterli all’esterno e poi sparire, semplicemente digerita. È la porta d’accesso a una nuova generazione di biosensori commestibili che promettono benefici sanitari, sociali e ambientali che si sta sviluppando al Center for Nano Science and Technology; lì si studia un dispositivo diagnostico a forma di caramella, attivo immediatamente dopo l’ingestione e completamente digeribile al termine del suo compito.


La scelta dei materiali è la chiave. La caramella integra: foglie d’oro e d’argento, già utilizzate in gastronomia, per le loro proprietà conduttive; composti naturali derivati dai crostacei, come il chitosano, utili per strutture e interfacce; acido caffeico e altri componenti funzionali; persino il pigmento blu presente in alcuni dentifrici. Non è un semplice esercizio di stile: tra tutti i materiali commestibili, sono stati selezionati quelli con proprietà elettroniche utili a misurare parametri fisiologici e a trasferire i dati verso l’esterno. La trasmissione dei segnali sfrutta una risorsa che non manca nell’organismo: l’acqua, eccellente conduttore ionico. Grazie a questa “rete” naturale, i parametri rilevati dai sensori interni possono essere convogliati verso l’esterno senza procedure invasive. Terminato l’esame, la caramella viene digerita come un comune alimento, senza lasciare tracce né rifiuti da smaltire.


L’idea di un test “da gustare” risponde a esigenze molto concrete: rapidità e accessibilità, esami veloci, potenzialmente ovunque si possa mangiare una caramella; accettabilità per i bambini (l’esperienza può diventare quasi ludica); per anziani e persone con disabilità si traduce in comodità e minore stress; 

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