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scuola al via

Suona la campanella: “I nostri timori, le nostre speranze”

Le aspettative di ragazzi e genitori: “Dura ma ce la metteremo”, “tante novità”, “un po’ di ansia”

Tubercolosi alla scuola elementare

Foto d'archivio

Le aspettative di ragazzi e genitori: “Dura ma ce la metteremo”, “tante novità”, “un po’ di ansia”

Suona la campanella per oltre 23.600 studenti polesani, pronti a vivere un nuovo anno scolastico tra emozioni, aspettative e responsabilità condivise tra famiglie e ragazzi.

Per Filippo l’inizio è carico di significati: “Le sensazioni sono buone e positive. Nel mio caso è una doppia avventura: ho due figli, uno in prima superiore e l’altro in prima media. Le aspettative però sono ‘onerose’ perché ci sono molte spese, dalla cancelleria ai libri. I miei figli li vedo molto pensierosi.”

Alice sottolinea l’importanza di questo passaggio: “Le superiori daranno sicuramente una vita più impegnativa ma anche nuova, perché si entra nella vera adolescenza. Spero che mio figlio trovi un motivo per misurarsi e capire se quella è davvero la scuola giusta, e che sia all’altezza delle aspettative di nuovi compagni e professori. Sarà un anno impegnativo ma ce la metterà tutta, e ce la metteremo tutta anche noi a casa: i genitori hanno un ruolo fondamentale, i ragazzi devono avere un posto centrale nella nostra vita.”

Tommaso vive l’avvio tra emozione e organizzazione: “Ogni ragazzo inizia un percorso diverso, c’è tanto da fare in questi giorni. Sono fiducioso che sarà un anno bello e interessante. Il più piccolo frequenta il nido, uno la scuola dell’infanzia, uno le elementari, due le medie e uno la prima superiore.”

Tra gli studenti, Marco, all’ultimo anno, racconta: “Essendo in quinta un po’ di ansia c’è, ma per fortuna l’esame è stato reso più gestibile, anche se bisogna rimanere concentrati. Per il futuro sto pensando di iscrivermi a un’università impegnativa, voglio dare il meglio. Da una parte sono felice perché sarà l’ultimo anno, dall’altra so che le esperienze fatte a scuola sono irripetibili. Il mio sogno è iscrivermi ad Architettura a Venezia: servirà molto impegno, ma ci credo.”

Martino guarda al futuro con fiducia: “Rispetto allo scorso anno sono migliorato molto nei risultati. Come sempre ci sono tanti cambiamenti tra i professori, almeno la metà sono nuovi. Vedremo come andrà.”

Marco interviene anche sulle novità ministeriali: “Prevedo malcontento per il divieto dei telefonini a scuola. Anche per la maturità ci sarà un cambiamento: non si potrà conoscere il voto degli scritti prima dell’orale. Quanto al futuro, penso di orientarmi verso l’informatica, anche se bisogna restare sempre aggiornati tra programmazione e intelligenza artificiale”.

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