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L’inclusione si fa “Con un filo”

Presentata l'iniziativa a Palazzo Nodari

Presentata l'iniziativa a Palazzo Nodari

Inclusività, divertimento ma anche un intero gomitolo di abilità pensate per bambini disabili e non, insieme nel segno di pomeriggi autentici e formativi. E’ un filo quello che lega la cooperativa sociale “Ugualidiversamente onlus” e il Comune di Rovigo per il nuovo progetto presentato ieri a Palazzo Nodari. Parte “Con un filo”, il servizio educativo ideatodall’associazione, attiva nel tessuto sociale rodigino, con lo scopo di creare un ambiente pomeridiano in cui tutti i bambini, dai 5 ai 10 anni, possano sperimentare lo stare insieme attraverso numerose attività, da quelle motorie a quelle relazioni, passando dalla psicomotricità all’educazione all’autonomia, sotto la guida di educatori.

“E’ un progetto che abbiamo inaugurato l'anno scorso. Quest'anno invece di un giorno a settimana, saranno ben due: martedì e venerdì dalle 15 alle 18 alla casa delle associazioni in via Alfieri”, ha commentato l’assessore Nadja Bala, lasciando la parola al presidente della cooperativa, Paolo Bertante: “Occasione unica per permettere ai bambini di crescere insieme, divertirsi ma soprattutto venire a contatto con il mondo della disabilità”. Tra le attività, pensate per spaziare su più campi dell’educazione, come hanno spiegato Noemi Borgato, referente del progetto e Nadia Zampollo, psicologa e specialista, non mancherà un percorso di movimento creativo, con un approccio che parte da quello corporeo e non verbale, arrivando a momenti di gioco ma anche formazione, grazie alla biblioteca di libri per ragazzi e allo spazio pc. Un luogo che educa alla diversità, nella consapevolezza dello stare insieme analizzando anche le proprie emozioni, i sentimenti e le piccole responsabilità che fortificano la crescita umana e autonoma del bambino. Glenda Incao, coordinatore: “Si fa molto a scuola in termini di inclusione però poi, fuori dal mondo scolastico, succede spesso che questi bambini con disabilità rimangano esclusi dalle relazioni sociali”.

La partecipazione alle attività prevede un piccolo contributo da versare per le coperture assicurative, ma Bala ha rassicurato: “Il Comune verrà incontro, coprendo la quota, nei casi di particolare e grave disabilità certificata nel bambino”. Insomma, un luogo che parla le parole dell’inclusività, un’occasione, ha concluso Bala: “Che permette alle famiglie che hanno figli con disabilità e non, di avere un percorso, giocando, divertendosi, imparando”.

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