VOCE
il caso
08.09.2025 - 13:21
Crivellari (Pd) e Biasin (Civica Rovigo): “Sui migranti scelta ideologica, il programma funzionava”
Sono due vicende slegate, ma secondo Diego Crivellari, capogruppo del Pd in consiglio comunale “dimostrano tutti i limiti di questa amministrazione comunale. da una parte la cancellazione del progetto Sai per l’accoglienza, una scelta dettata solo dall’ideologia e per andare incontro, subito e con decisioni di pancia, ad una fetta dell’elettorato di centrodestra. Dall’altra l’eccessiva lentezza delle decisioni relative alla destinazione dell’avanzo di bilancio, segno che questa giunta ha scarsa visione prospettica di quello che veramente serve a questa città”.
Crivellari, insomma, non lesina critiche alla linea portata avanti dalla giunta Cittadin negli ultimi mesi.
Sul mancato rinnovo del programma Sai, per l’accoglienza e l’integrazione di cittadini stranieri, cosa più volte annunciata e confermata dal sindaco Valeria Cittadin, Crivellari è chiaro: “Una scelta dettata solo dall’ideologia per accontentare una parte di elettorato di destra. Il programma Sai a Rovigo esiste da oltre 20 anni, è stato confermato da amministrazioni di ogni colore, solo questa ha deciso di sospenderlo, ed è un vero smacco per una città come Rovigo. Il progetto consentiva di intervenire su situazioni di fragilità, di accompagnare immigrati verso l’integrazione e il lavoro. Un progetto che ha dimostrato di funzionare, di raggiungere gli obiettivi. Davvero incomprensibile questa volontà di sospenderlo. Il Comune aveva a disposizione uno strumento, accompagnato dal ministero, per affrontare e dare risposte al tema dell’integrazione e ha deciso di rinunciare. A nulla sono valsi gli appelli di tante associazioni, anche del mondo cattolico, di chi fa solidarietà. Una scelta dell’amministrazione di cui si assume la responsabilità”.
Altro argomento su cui il capogruppo dem solleva critiche è quello relativo all’avanzo di bilancio: “Ci sono cospicue somme, si parla di alcuni milioni di euro, in attesa di essere destinati e utilizzati per la città, eppure l’amministrazione comunale è ferma in una indecisione che fa da contrasto alla rapidità con cui ha scelto di rinunciare al programma Sai. Eppure poche settimane fa ci era stato spiegato che la destinazione dell’avanzo sarebbe arrivata entro il mese di agosto, invece siamo a settembre ed ancora non c’è una data per l’approdo in consiglio comunale, con una tempistica che slitta sempre e che denota incertezze, indecisioni e poche prospettive concrete per portare avanti lo sviluppo di Rovigo. E pensare che questi stessi esponenti della giunta Cittadin qualche anno fa avevano fatto critiche su critiche alle amministrazioni che avevano prodotto avanzi simili”.
Sul recesso dal progetto Sai interviene anche Elena Biasin Capogruppo di Civica Rovigo: “Il recesso dal progetto sai per il triennio 2026-2028 è una grave perdita per la città. Il nostro gruppo politico ha sempre fatto presente che la giunta Cittadin ha rinunciato ad uno strumento importante che aiuta a controllare il fenomeno migratorio attraverso percorsi di inserimento sociale e autonomia. Per non parlare poi della perdita di professionalità che si sono formate in questi anni per far funzionare un progetto che ha dimostrato di funzionare molto bene. Si tratta, a nostro parere, di una scelta a carattere ideologico e con questa decisione, da quanto risulta, verranno penalizzate principalmente donne ucraine in alcuni casi con figli minori”.
Per quanto riguarda la destinazione dell’avanzo di bilancio “si tratta dell’ennesimo rinvio al quale assistiamo ormai da un anno. Nonostante le continue rassicurazioni dell’assessore al bilancio ancora una volta dobbiamo prendere atto che questa amministrazione non è in grado di esprimere una progettualità seria e tempestiva. E’ evidente che entro il 31 dicembre non sarà possibile spendere un granché delle somme che dovessero essere impegnate con questa delibera di giunta. In definitiva se l’amministrazione Cittadin dimostra di non avere le idee chiare su come spendere i soldi significa che non ha le idee chiare su come governare la città”.
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