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Allarme Chikungunya: 31 casi autoctoni

Disinfestazioni e azioni porta a porta

Al via la disinfestazione dalle zanzare in centro

Crescono i casi di chikungunya nel Veronese. Siamo a 31, tutti autoctoni: bisogna preoccuparsi? La fotografia scattata dalla Regione Veneto è chiara e, per ora, rassicurante su un punto: nessun paziente è ricoverato. Intanto, sul territorio si lavora senza sosta con disinfestazioni mirate e campagne porta a porta per contenere le zanzare e proteggere la comunità.

Secondo una nota della Regione Veneto, dall’inizio del focolaio sono stati registrati 31 casi autoctoni nell’area veronese. Nel resto della regione la situazione appare più frammentata e sotto controllo, con “una manciata” di casi per provincia. La Regione sottolinea che, nonostante l’aumento dei casi nell’area interessata, non risultano ricoveri. Continuano le azioni di prevenzione secondo le indicazioni regionali: nuovi interventi di disinfestazione e informazione capillare ai cittadini, casa per casa, per promuovere le buone pratiche di protezione individuale e ambientale.

Un punto fondamentale: la chikungunya non si trasmette da persona a persona. Il contagio avviene esclusivamente attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes infette. Questo significa che il controllo del vettore, insieme ai comportamenti di prevenzione, è la leva principale per ridurre i contagi.

Disinfestazioni mirate e azioni di informazione porta a porta sono al centro della strategia locale. L’obiettivo è duplice: mantenere sotto controllo la densità di zanzare e rafforzare le abitudini di prevenzione nella comunità, così da ridurre subito le opportunità di trasmissione.

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