Cerca

Il caso

FdI e lo strano caso della falsa mail

Sara Moretto con l’avvocato Berti: “Raggiro informatico, indaga la Procura: ne vedremo delle belle”

FdI e lo strano caso della falsa mail

Il consigliere comunale Sara Moretto e l'avvocato Giampietro Berti

E’ una vicenda che, per certi aspetti, ricorda il periodo in cui a Rovigo imperversava il “corvo” con le sue letterine anonime cariche di accuse sulla gestione dei rifiuti. Solo che questa volta invece dell’anonimato qualcuno ha cercato di spacciarsi per qualcun altro, per metterlo in difficoltà con le sue affermazioni. E, in particolare, si è spacciato per il consigliere comunale Sara Moretto per inviare a nome (e indirizzo) suo una mail pesante e offensiva verso alcuni esponenti locali di Fratelli d’Italia. Ma la polizia postale alla quale lei si è rivolta non ci ha messo granché a stanare il bluff creato grazie ad una piattaforma illegale registrata in Repubblica Ceca: una mail scritta tutta in stampatello maiuscolo e in un italiano a tratti zoppicante utilizzando però l’indirizzo mail del consigliere inviata ai vertici nazionali del partito. E se la questione sul piano giudiziario è arrivata ad una svolta, sul piano politico le conseguenze sembrano ancora di là da venire, anche se è facile intuire che ci saranno, viste le elezioni regionali alle porte.

Mercoledì, dallo studio dell’avvocato Giampietro Berti, Moretto, affiancata dallo stesso Berti e dall’avvocato Marcello Gnan ha raccontato la vicenda nei dettagli, spiegando di essere stata vittima dello “spoofing”, un tipo di attacco informatico che impiega in varie maniere la falsificazione dell’identità. E in Procura, sulla base della denuncia-querela del consigliere, il pm Francesco D’Abrosca ha aperto un fascicolo per il momento contro ignoti. Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico combinato con sostituzione di persona i reati ipotizzati.

Tornando alla mail falsa, tutto risale al 24 luglio scorso, intorno alle 21, quando Moretto viene a conoscenza della mail a suo nome inviata nientemeno che al deputato Giovanni Donzelli, responsabile del dipartimento organizzazione di FdI. Il giorno successivo, Moretto scrive immediatamente a Donzelli per disconoscere la lettera: “Disconosco totalmente questo fatto in quanto non ho mai inviato dal mio indirizzo di posta alcunché tanto meno ho autorizzato qualcuno di scrivere in nome e per conto mio”. Moretto chiede al dirigente nazione anche copia della falsa mail. Fdi e il funzionario romano Pierluigi Canto gliela fornisce il 30 luglio. “Si trattava di una mail fortemente offensiva – ha chiarito Berti - in cui Moretto prende posizione contro il partito a livello locale, lo discredita e discredita se stessa perché critica in modo offensivo alcuni esponenti del partito”.

Ad essere presi di mira, il coordinatore regionale e senatore Luca De Carlo, l’attuale ad di Ecoambiente Alberto Patergnani, il senatore e commissario provinciale Bartolomeo Amidei, alcuni componenti del consiglio comunale come Fabio Benetti, “mentre - ha rilevato Moretto - si elogiava mio fratello Mattia e il coordinatore cittadino Matteo Zangirolami”.

Il contenuto, non totalmente svelato dai legali né da Moretto in quanto “fa parte degli atti d’indagine”, parla “di connivenza, malafede, interessi personali come motore di questi soggetti a danno delle persone come pure del partito e dell’amministrazione che governa la città”, ha aggiunto Berti. Inoltre, “erano formulate una serie di richieste - ha proseguito Moretto - c’è anche qualche riferimento ad esponenti di altri partiti come Forza Italia e ad una persona in particolare che viene accusata di gestire da fuori le vicende di FdI e del Comune”. Il riferimento, neanche troppo velato, è al coordinatore provinciale di Fi Piergiorgio Cortelazzo.

In conclusione, “la mail non firmata, in cui non compare mai il nome di Sara Moretto - ha chiosato Berti - proviene effettivamente dall’indirizzo del consigliere ma utilizzando un accesso esterno”. E mentre si cerca il responsabile, l’avvocato Berti stringe il campo dei sospettati: “Chi può essere questo ‘qualcuno’ non possiamo dirlo ma certo non l’uomo qualunque. Deve essere stato qualcuno che ha interessi particolari a mettere in cattiva luce Sara e Mattia Moretto e Matteo Zangirolami. Ne vedremo delle belle quando si scoprirà l’identità”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400