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Economia

Le Bcc e il “Capitalismo sociale”

Federazione del Nord Est lancia il progetto per un “dialogo fra credito cooperativo e imprese”

Le Bcc e il “Capitalismo sociale”

Federazione del Nord Est lancia il progetto per un “dialogo fra credito cooperativo e imprese”

Sviluppare una nuova cultura cooperativa ed industriale, generando una contaminazione positiva (“cross fertilization”) tra il mondo bancario e quello dell’impresa mutualistica, attraverso degli incontri strutturati in tutte le province venete. Questi gli obiettivi di “Capitalismo Sociale 5.0”, il progetto promosso da Federazione del Nord Est, l’organismo associativo che riunisce tutti gli istituti veneti di Credito Cooperativo facenti capo al Gruppo Cassa Centrale, cioè Banca Adria Colli Euganei, Banca Prealpi SanBiagio, Bvr Banca Veneto Centrale e CortinaBanca - e Confcooperative Veneto, con il sostegno di Fondosviluppo e la collaborazione di Salone d’Impresa e Irecoop Veneto.

L’iniziativa è stata presentata nella sede della Federazione del Nord Est a Padova, nel corso di una conferenza stampa in cui sono intervenuti Lorenzo Liviero, presidente della Federazione del Nord Est, Daniela Galante, direttore di Confcooperative Veneto, mentre il presidente Paolo Tiozzo ha portato i saluti, e Ferdinando Azzariti, presidente di Salone d’impresa. Presenti, inoltre, rappresentanti di Irecoop Veneto, delle Bcc del territorio e delle imprese cooperative coinvolte.

Capitalismo Sociale 5.0 - ha spiegato Liviero - nasce dalla convinzione che, in una fase storica segnata da instabilità e cambiamenti profondi, la cooperazione possa essere non solo un modello economico efficace, ma anche una leva di coesione e innovazione per i territori. Il dialogo strutturato tra credito cooperativo e imprese cooperative è la chiave per trasformare le sfide della digitalizzazione, della sostenibilità e dei nuovi equilibri demografici in opportunità concrete. Come Federazione del Nord Est vogliamo dare forza a questo incontro, mettendo in rete esperienze, competenze e valori condivisi. Perché lo sviluppo, per essere autentico e duraturo, deve partire dalle persone, dalla fiducia e dalla capacità di generare valore reciproco”.

Tiozzo ha poi aggiunto: “Con Capitalismo Sociale 5.0 vogliamo rafforzare la consapevolezza che la cooperazione non è solo un modello imprenditoriale, ma un modo di generare sviluppo mettendo al centro le persone e le comunità. Il progetto rappresenta un’occasione per unire formazione, innovazione e radicamento territoriale, creando ponti tra le Bcc e le imprese cooperative. Come Confcooperative Veneto, crediamo che investire nella cultura cooperativa significhi dare strumenti concreti alle imprese per affrontare con responsabilità e visione le sfide della digitalizzazione, della sostenibilità e del cambiamento demografico”.

Gli incontri, si rimarca “approfondiranno le nuove frontiere dell’impresa cooperativa e dell’innovazione responsabile: dalla riflessione sul significato e sulle prospettive del Capitalismo Sociale 5.0 all’analisi del nuovo format di Industria 5.0 e delle tecnologie abilitanti; da temi strategici come il passaggio generazionale nelle imprese cooperative, la trasformazione digitale, la governance all’ingresso di nuovi soggetti nella compagine sociale. Nel corso delle tappe verranno esplorati inoltre l’innovazione sostenibile, l’introduzione e le applicazioni dell’intelligenza artificiale, la responsabilità sociale d’impresa, fino alle opportunità di creare valore grazie all’Ai. Non mancano focus su ambiti tecnologici cruciali come la sicurezza informatica industriale e l’uso della blockchain per la tracciabilità, in particolare nel settore primario”.

Articolato in due fasi, il progetto prevede, nella prima, “Paesaggi dentro i territori”, la realizzazione di sette eventi, uno per ogni provincia veneta, pensati come veri e propri format di community cooperativa, che si svolgeranno tra settembre e dicembre di quest’anno. Prima tappa domani all’Hybrid Tower di Mestre, mentre a Rovigo sarà giovedì 13 novembre, prima dell’ultima tappa a Treviso, martedì 2 dicembre.

Nel complesso, i risultati attesi includono 500 partecipanti, 50 best case di imprese cooperative presentate e diffuse, 100 opportunità di business matching create e almeno 5 competenze chiave trasferibili nelle realtà coinvolte.

Il secondo step, “Viaggi nelle comunità (cooperative) future”, consisterà nella raccolta e pubblicazione di 25 esperienze virtuose di imprese cooperative del Veneto, che saranno valorizzate attraverso un libro ed una serie di podcast.

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