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Rivoluzione in seminario

La Diocesi spiega il nuovo assetto

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"Il Seminario non chiude, cambia". Lo precisa.

"La Diocesi di Adria-Rovigo - spiega la nota stampa - sente la necessità di precisare quanto segue. Il Seminario diocesano è un ente finalizzato alla formazione di quei giovani che intraprendono il cammino formativo in vista del sacerdozio. Come tutte le entità formative, che hanno cioè a che fare con le persone, nel tempo cambiano. Negli ultimi tempi è stata ravvisata la necessità, affinché il percorso formativo fosse sempre più orientato ad una vita comunitaria autentica, di proporre un cammino insieme alle Diocesi di Padova, Vicenza e Chioggia".

"Il progetto a cui noi vescovi abbiamo lavorato - spiegail vescovo Pierantonio Pavanello - cerca di mettere insieme la possibilità di una vita comunitaria significativa, almeno per la parte centrale dell’itinerario formativo (all’incirca quattro anni), che per forza di cose
dovrà essere interdiocesana, con il radicamento nella vita diocesana".

"Per questo si è arrivati ad un progetto che non corrisponde al classico seminario interdiocesano (o regionale) presente in altre parti d’Italia (soprattutto al Centro e al Sud) ed è questo il motivo per cui al momento si parla di 'Seminari insieme'. Tale scelta va in continuità con quanto finora avvenuto: già da cinquant’anni i seminaristi di Rovigo frequentano gli studi teologici a Padova (Facoltà Teologica del Triveneto) e da ormai qualche anno condividono alcuni appuntamenti importanti di formazione spirituale e umana".

"L’esperienza comunitaria residenziale avrà la sua sede presso l’Opera della
Provvidenza Sant’Antonio in Sarmeola di Rubano (Pd). Saranno invece affidate alla diocesi di appartenenza la fase propedeutica (uno o due anni di introduzione al Seminario vero e proprio) e la parte finale (gli ultimi due anni prima dell’ordinazione, in cui sperimentare una sorta di tirocinio pastorale da vivere in una realtà parrocchiale)".

"È previsto poi nel corso dell’itinerario anche un anno da vivere
in una realtà diversa (una comunità di accoglienza, una missione all’estero, ecc.) che aiuti i seminaristi a confrontarsi con modelli pastorali ed esperienze di chiesa diversi da quelli a loro familiari. Inoltre anche negli anni della comunità interdiocesana, i seminaristi rientreranno nelle loro diocesi nel fine settimana e durante i periodi vacanza, tempi in cui potranno utilmente sperimentarsi in qualche forma di esperienze pastorale".

"Per la Diocesi di Adria-Rovigo i giovani in formazione per il prossimo anno formativo saranno tre: uno all’anno propedeutico, due al primo anno di Seminario".

"Le singole diocesi – precisa il vescovo Pavanello - rimangono soggetti attivi e fondamentali della formazione dei futuri presbiteri e pertanto è necessario che vi siano persone e luoghi che si facciano carico di questo servizio. Nella nostra diocesi quindi il Seminario, come luogo, e il Rettore con una piccola comunità di preti rimangono necessari come centro per la pastorale vocazionale, come luogo per la formazione negli anni della fase propedeutica, come punto di riferimento in Diocesi anche per il resto dell’itinerario".

"Invito tutti – conclude il vescovo - a rinnovare l’impegno per le vocazioni al ministero presbiterale e per il Seminario diocesano: tutti desideriamo poter avere dei preti che servano le nostre comunità e che ci aiutino a camminare verso il Signore".

"Il Seminario – quindi – non chiude ma si ripensa, per un cammino formativo che ha il dovere di mutare essendo cambiate le condizioni sociali e culturali in cui anche i futuri sacerdoti saranno chiamati a vivere".

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