VOCE
SICUREZZA
13.09.2025 - 19:40
Oltre 43 milioni di telefonate truffaldine provenienti dall’estero e camuffate da numeri italiani sono state bloccate in tre settimane. A comunicarlo è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che ha diffuso i primi dati sull’efficacia dei sistemi di blocco automatico introdotti dagli operatori contro lo spoofing. Si tratta di una tecnica, usata soprattutto da call center esteri, che manipola il Caller line identification (Cli) per far apparire sul display un numero riconducibile a banche, poste, fornitori di energia o enti pubblici. L’obiettivo è indurre fiducia e spingere chi risponde a cadere in una possibile frode. Secondo Agcom, i filtri contro lo spam telefonico intercettano in media 1,3 milioni di chiamate fraudolente al giorno, pari al 5,74% del totale. In alcuni momenti, però, le chiamate sospette hanno toccato picchi fino al 60% del traffico complessivo.
I truffatori alterano il Cli per far sembrare nazionale una chiamata che parte dall’estero. Il nuovo meccanismo, introdotto su impulso dell’Autorità, filtra il traffico in ingresso e blocca automaticamente le chiamate considerate anomale prima che raggiungano le reti italiane. Nelle prime settimane di applicazione si registra una riduzione significativa dei tentativi di spoofing. I nove operatori coinvolti riportano percentuali di blocco molto diverse, dal 0,26% al 97,51% del traffico, una variabilità che Agcom attribuisce alla diversa composizione del traffico in ingresso. Evidente anche la stagionalità del fenomeno: i volumi crollano nei fine settimana e durante i periodi festivi, con un calo marcato nella settimana di Ferragosto. La messa in opera ha richiesto una distinzione tecnica tra numerazioni fisse e mobili: per i numeri fissi i blocchi sono scattati il 19 agosto, mentre per i mobili l’attuazione è prevista entro il 19 novembre. Gli esperti temono però uno spostamento dei tentativi di frode verso Cli mobili italiani o numerazioni internazionali di paesi terzi per aggirare i filtri, una tendenza già osservata negli Stati Uniti, dove il sistema di autenticazione STIR/SHAKEN è operativo dal 2021.
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