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Per poche ore il più ricco del mondo, supera pure Musk

Oracle esplode con l’accordo-monstre sull’IA

Per poche ore  il più ricco del mondo, supera pure Musk

Dai corridoi della Cia negli anni Settanta al trono della ricchezza globale. Larry Ellison, 81 anni, ha superato per un breve tratto Elon Musk diventando l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 383,2 miliardi di dollari secondo il Bloomberg Billionaires Index. Il sorpasso è arrivato dopo l’annuncio di Oracle, la società da lui co-fondata, di maxi-contratti per 300 miliardi di dollari con OpenAI: un segnale che ha acceso Wall Street, spingendo il titolo fino a +43% e la capitalizzazione verso quota 900 miliardi. La leadership è poi tornata a Musk, ma il testa a testa tra i due è destinato a proseguire.

La forza dell’azienda sta nel dominio dei database che sorreggono operazioni vitali per banche, ospedali, governi e colossi retail. Da decenni lo stack software di Oracle è considerato uno standard difficile da sostituire. Il nuovo contratto con OpenAI — il più grande accordo cloud mai firmato, con un fabbisogno energetico paragonabile ai consumi di quattro milioni di persone — rafforza la centralità del gruppo nell’era dell’intelligenza artificiale. La parabola di Ellison inizia con un incarico per l’agenzia di intelligence statunitense: negli anni Settanta sviluppa un sistema di gestione di database, nome in codice “Oracle”. Quel progetto diventa l’architrave di una delle realtà più potenti del software aziendale, oggi partner di riferimento per gran parte delle corporation della Fortune 500. Ellison ha guidato Oracle da CEO per 37 anni, poi dal 2014 veste i panni di chief technology officer e presidente del cda, mantenendo un controllo azionario superiore al 40%.

Quando negli anni Novanta l’industria correva verso il software installato su pc, Ellison puntava già su programmi e dati via internet. Due decenni dopo, la scommessa si è trasformata in consenso di mercato. Nel 2020 Oracle lascia la Silicon Valley per Austin, Texas, intercettando il nuovo baricentro tech e fiscale. Oggi collabora con Amazon, Microsoft e Google, integrando la specializzazione sui database con le grandi infrastrutture cloud globali: un mix che ha accelerato ricavi e valutazione, ormai a un passo dal club dei mille miliardi. L’intesa con OpenAI (creatore di ChatGPT) affida a Oracle potenza di calcolo per addestrare modelli sempre più complessi. Il gruppo serve anche xAI, la startup di Musk, ed è parte di Stargate, iniziativa congiunta con SoftBank e OpenAI che ipotizza investimenti fino a 500 miliardi per nuovi data center dedicati all’IA. La CEO Safra Catz stima che il valore dei contratti ricorrenti potrebbe superare il mezzo trilione di dollari nei prossimi anni.

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