Cerca

Gaming

Super Mario compie 40 anni

Il 13 settembre 1985 debutta Super Mario Bros.: 40 milioni di copie e un nuovo modo di giocare

Super Mario compie 40 anni: l’idraulico che ha insegnato ai videogiochi a scorrere

Quarant’anni fa, il 13 settembre 1985, un omino con la tuta da lavoro cambiava per sempre il nostro modo di guardare lo schermo: oltre quel bordo c’era altro, c’era avventura. Super Mario Bros., creato da Shigeru Miyamoto per Famicom (in Occidente Nintendo Entertainment System), non fu solo un successo commerciale colossale: fu il manifesto di una nuova era videoludica, capace di guidare l’intera industria dagli 8-bit fino ai nostri giorni.

Quando Super Mario Bros. arrivò nelle case giapponesi nel 1985, il personaggio non era una novità assoluta. Era nato quattro anni prima negli arcade con Donkey Kong (1981), come carpentiere chiamato Jumpman, e si era trasformato in idraulico in Mario Bros. (1983). La pietra miliare del 1985, però, non segnò la nascita ma l’affermazione globale dell’icona: con 40 milioni di copie vendute, Super Mario Bros. consolidò il passaggio dalla sala giochi al salotto e rese il videogioco domestico un fenomeno culturale di massa.

Prima di Mario, molti platform “a schermata fissa” rispecchiavano i vincoli degli arcade. Super Mario Bros. cambiò il paradigma: adottò lo scorrimento orizzontale — già intravisto in alcuni shooter — e lo mise al servizio del platform, trasformando il movimento in scoperta. Il gioco invitava il giocatore a andare oltre il visibile, premiando curiosità e tempismo. Quel gesto semplice, correre verso destra, diventò una grammatica universale.

Funghi che fanno crescere, tartarughe da calciare, fiori-piranha, tubi misteriosi: il Regno dei Funghi era un paesaggio colorato, quasi psichedelico, in cui i segreti non erano orpelli ma struttura. I livelli nascosti e le scorciatoie ridefinivano la progressione, aggiungendo un nuovo senso all’avventura e all’esplorazione virtuale. Era una promessa: l’ignoto non spaventa, si scopre.

Il ruolo di Super Mario non si è esaurito con il primo capitolo. La serie è stata bussola dell’innovazione, spingendo hardware e design verso nuove frontiere. Ha promosso l’idea di console portatili con Super Mario Land (1989) e ha accompagnato il salto tridimensionale con Super Mario 64 (1996), ridefinendo il linguaggio del platform anche in 3D. Non a caso, Super Mario è capostipite di uno dei franchise più venduti di sempre: all’interno dell’ampio “universo Mario”, che include spin-off come Kart, Party o Sports, rimane la voce più importante e influente.

Il successo di Super Mario Bros. è stato uno snodo che ha aperto una nuova fase del mercato, influenzando piattaforme, tecnologie e meccaniche di gioco. Se oggi diamo per scontati concetti come il level design leggibile, la curva di apprendimento che insegna giocando e l’esplorazione premiata, è perché nel 1985 un platform a scorrimento ha insegnato ai videogiochi a parlare una lingua più ricca. Quarant’anni dopo, quella lezione continua a guidare sviluppatori e giocatori, ricordando che l’innovazione non è solo potenza di calcolo, ma visione di design.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400