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Rovigo

Thomas Buio, nasce a Rovigo il bimbo che non conoscerà suo padre

La mamma Nicole, 25 anni, ricorda il compagno Thomas Gobbi morto sul lavoro

A Rovigo nasce Thomas Buio, il nome che trasforma il dolore in luce

Nelle prime ore di venerdì 12 settembre, all’ospedale di Rovigo, è nato Thomas Buio, un bambino il cui nome racchiude la storia di una famiglia segnata da una perdita drammatica e dalla forza di rinascere. Il piccolo porta il nome del padre, Thomas Gobbi, morto sei mesi fa in un incidente sul lavoro a Merlara, e un secondo nome che diventa simbolo: “Buio”, memoria di dolore ma anche promessa di luce.

La madre, Nicole, 25 anni, ha scelto di imprimere su quel certificato il segno del percorso vissuto: mesi di smarrimento seguiti da una nuova speranza. Il nome, insolito e forte, racchiude la volontà di non dimenticare il buio attraversato, ma anche di riconoscere la luce che può nascere dal dolore.

La tragedia che ha spezzato la vita del padre risale a febbraio, a Villa Bartolomea, nel Veronese. Gobbi stava controllando un guasto al camion che guidava quando la cabina si richiuse all’improvviso, schiacciandolo senza lasciargli scampo. L’incidente colpì profondamente le comunità di Merlara, paese d’origine, e Masi, dove la giovane coppia si era trasferita in vista della nascita del figlio. Quel lutto divenne dolore collettivo, condiviso da amici, parenti e vicini.

La nascita di Thomas Buio restituisce ora un motivo di unità a quella stessa comunità. Accanto a Nicole c’è la primogenita Helèna, che condivide il ricordo del padre e accoglie il fratellino come segno di continuità. Il volto del neonato, con i capelli chiari, porta con sé la promessa di un futuro in cui la memoria e la speranza possono convivere.

La scelta del secondo nome diventa così una bussola simbolica: un modo per non cancellare la perdita, ma trasformarla in guida. Per una giovane madre che deve ricostruire la propria vita, Thomas Buio rappresenta il legame con chi non c’è più e insieme la possibilità di andare avanti.

Questa nascita, oltre a essere il compimento di una vicenda personale, assume un valore collettivo. La comunità ferita trova in quel bambino un centro di gravità, capace di trasformare l’assenza in presenza e di ricordare che anche dopo il buio più profondo può accendersi una luce.

In quell’equilibrio difficile tra memoria e rinascita, Thomas Buio diventa il simbolo di una famiglia che, pur segnata dal dolore, sceglie di rimanere in cammino.

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