VOCE
Sviluppo economico
14.09.2025 - 22:46
C’è un boulevard alberato che unisce ricerca, produzione, logistica ed esperienza in un unico respiro industriale. È il cuore di Unox City, il nuovo polo da oltre 100 milioni di euro inaugurato con una cerimonia che ha richiamato più di mille persone tra istituzioni e collaboratori. Un progetto che ridisegna la mappa della manifattura veneta e mette Padova al centro di una strategia di crescita che parla il linguaggio di innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità.
Nel comprensorio industriale tra Cadoneghe e Campodarsego, Unox — leader nella progettazione, produzione e vendita di forni professionali per ristorazione, retail, pasticceria e panificazione — ha messo a sistema su 130mila metri quadrati stabilimenti produttivi, Logistic Hub, Innovation Hub ed Experience Hub. È una tappa cruciale di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, quando l’azienda immaginò una cittadella capace di tenere insieme filiera, competenze e territorio.
La decisione di non delocalizzare è un tratto identitario. “Fin dagli anni ’90, quando molte aziende sceglievano di delocalizzare, noi abbiamo fatto una scelta diversa: restare e investire nel nostro territorio”, ricorda il presidente e fondatore Enrico Franzolin. Una scelta che, negli ultimi 35 anni, ha consolidato un sistema industriale verticalmente integrato nella provincia di Padova: dalla lavorazione della lamiera all’elettronica, dagli stampi ai componenti plastici, fino a detergenti e teglie. Ricerca e sviluppo lavorano fianco a fianco con la produzione, accorciando i tempi dall’idea al mercato e rafforzando il controllo sulla qualità.
Innovation Hub (ingresso Nord): 20.000 mq di laboratori e uffici, oltre 120 persone, test che replicano cucine reali, laboratori di elettronica, meccanica e idraulica, un Food Digitalization Lab che converte i dati degli alimenti in algoritmi e una camera semi-anecoica per la sicurezza elettromagnetica. Spazi ergonomici e ambienti di relax facilitano il passaggio dall’idea al prototipo. - Due plant gemelli: 21.000 mq ciascuno, automazione spinta, 27 baie di carico, magazzini verticali e flussi per area geografica che riducono del 30% i tempi di spedizione. - Logistic Hub e Experience Hub (ingresso Sud): l’iconica sede di Cadoneghe diventa il luogo dove l’innovazione si può toccare con mano tra cucine dimostrative, aree test e sale formazione. Qui vive anche Unox Casa, divisione dedicata al residenziale di lusso, per cui è previsto uno showroom dedicato a progettisti e clienti privati.
La collaborazione con il Comune ha tradotto il progetto industriale in opere pubbliche: nuova rotatoria sulla Strada Regionale 307, parcheggio pubblico da 450 posti, collegamenti ciclabili. Il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, sottolinea come non si tratti solo di un investimento industriale da record ma di un progetto che unisce innovazione, sostenibilità e crescita occupazionale. L’impatto occupazionale, già in crescita con l’avvio dell’Innovation Hub e dei nuovi plant, può arrivare a 1.800 addetti dagli attuali 800, rafforzando il tessuto economico e sociale locale.
Unox City è anche un esempio di riqualificazione urbana sostenibile: 3,2 MW di fotovoltaico installati a Cadoneghe, 0,8 MW a Vigodarzere, sistemi di recupero delle acque meteoriche e oltre 23.000 nuove piante. Con due Energy Plant in provincia di Rovigo per ulteriori 2 MW, l’investimento complessivo in fotovoltaico raggiunge 6 MW, coprendo con fonti rinnovabili il 99% del fabbisogno energetico. “Il Veneto si conferma una terra capace di innovare anche sul fronte energetico”, osserva Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo Economico ed Energia, richiamando i pilastri del nuovo Piano Energetico regionale: riduzione emissioni, aumento rinnovabili, efficienza, reti moderne e resilienti.
Per competere nei mercati globali servono prodotti e infrastrutture. “Idee e prodotti innovativi non bastano: servono logistica e infrastrutture di livello internazionale”, evidenzia Leopoldo Destro, past president di Confindustria Veneto Est e delegato per Trasporti, Logistica e Industria del turismo. L’hub padovano, frutto della collaborazione tra impresa e istituzioni, è la prova di come il territorio possa collegarsi alle filiere globali.
Spazi verdi, percorsi ciclabili, aree relax e ambienti di lavoro ergonomici disegnano una cittadella che mette il benessere al centro. È in programma una nuova mensa aziendale come luogo di incontro e condivisione. Non sorprende che dal 2018 Unox sia Best Place to Work e che nel 2024 sia entrata nella classifica delle 100 migliori aziende in cui lavorare in Europa secondo Fortune e Great Place To Work: la cultura organizzativa diventa un vantaggio competitivo.
“Unox City rappresenta il punto di partenza per una nuova fase di internazionalizzazione”, afferma l’amministratore delegato Nicola Michelon, annunciando l’avvio della produzione nel primo plant estero, negli Stati Uniti. L’Italia rimane il baricentro: il disegno industriale prevede complessivamente dodici impianti produttivi nel Paese, a conferma di una strategia che combina radicamento e proiezione internazionale.
Le istituzioni leggono in Unox City un simbolo di cooperazione pubblico-privato. Nelle parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, “il futuro non si costruisce solo con cemento e acciaio, ma con idee condivise, valori forti e una passione autentica per il territorio”. L’ecosistema nato tra Cadoneghe e Campodarsego racconta proprio questo: tecnologia che dialoga con la sostenibilità, manifattura che genera valore economico, sociale e ambientale.
Unox City parla a tre urgenze dell’industria europea: resilienza delle filiere, transizione energetica, qualità del lavoro. La verticalizzazione locale ha protetto l’azienda nelle crisi della supply chain e oggi abilita tempi più rapidi e maggiore controllo. L’autoproduzione rinnovabile riduce il rischio prezzo dell’energia. L’attenzione alle persone alimenta produttività e attrattività del talento. È una ricetta concreta per competere, partendo dal territorio.
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