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Al pronto soccorso il pulsante anti aggressioni

Sperimentazione in corso

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medici in corsia

Quanto vale un secondo quando qualcuno urla aiuto in Pronto soccorso? Oggi, 15 settembre, nel PS di Borgo Trento è stata presentata l’anteprima di un sistema indossabile anti aggressione che promette di trasformare quei secondi in una risposta immediata e condivisa. Un piccolo pulsante rosso sul porta badge, un suono che richiama l’attenzione, una mappa che si accende: da ottobre sarà operativo nei quattro Pronto soccorso Aoui — Borgo Trento, Borgo Roma, Pediatrico e Ginecologico — per proteggere chi cura e chi viene curato.

Il personale in turno indosserà un dispositivo porta badge dotato di un pulsante rosso: alla pressione, parte un alert istantaneo con allarme sonoro e geolocalizzazione indoor di precisione. La posizione dell’operatore in difficoltà appare subito sui monitor disposti nelle aree strategiche del PS; al Triage, una planimetria evidenzia la zona interessata. Così l’intervento non è più individuale: i colleghi più vicini possono raggiungere l’operatore in pochi istanti per contenere il rischio e gestire l’evento.

Il sistema, progettato dal Servizio tecnico Aoui con STT e TapMyLife, utilizza una tecnologia radio ibrida: un’antenna copre l’intero reparto e la localizzazione indoor è garantita da rilevatori Bluetooth Low Energy (BLE) a basso consumo, integrati con il DAS 4G/5G. Si innesta su una navigazione indoor attiva da oltre cinque anni in Aoui per scenari di emergenza; oggi viene estesa capillarmente “fino al tempo 0”, il momento in cui serve una risposta simultanea e coordinata.

I porta badge anti aggressione rispettano pienamente il Regolamento generale sulla protezione dei dati e lo Statuto dei lavoratori. La localizzazione non è tracciata durante il turno: si attiva esclusivamente al momento del bisogno, quando l’operatore preme il pulsante. Un equilibrio delicato tra tutela della persona e protezione dell’intera équipe.

Nei primi otto mesi del 2025 il Servizio Aoui di prevenzione e protezione ha registrato 30 episodi segnalati, un dato in linea con il 2024 (41 in dodici mesi) e superiore al 2023 (24), segno di una più matura cultura della segnalazione. Nel biennio si equivalgono gli episodi di aggressione verbale e fisica, di diversa entità. Gli operatori più colpiti sono infermieri e Oss, soprattutto donne; a Borgo Trento non risultano aggressioni al personale medico. Nell’80% dei casi l’aggressore è un uomo, spesso in stato di alterazione per alcol o sostanze stupefacenti, o in condizione di disagio psichico. Dal ottobre 2024 è attivo anche un Servizio psicologico per i dipendenti, mirato a sostenere lo stress emotivo dell’assistenza ad alta intensità.


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