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CASO "MIA MOGLIE"

Bufera su Phica.eu

Valanga di segnalazioni

Bufera su Phica.eu

Dal controverso gruppo Facebook “Mia moglie” al sito Phica.eu: le segnalazioni degli utenti si moltiplicano a ritmo record e fanno scattare l’allarme delle autorità. Dopo gli esposti arrivati a migliaia, la polizia postale ha ricostruito i primi tasselli dell’inchiesta e, secondo quanto filtra, ha già predisposto un’informativa riservata. La Procura di Roma sarebbe pronta ad aprire un fascicolo.

Il focus degli investigatori è su Phica.eu, online dal 2005, che secondo stime conta circa 38mila iscritti (ai quali si aggiungono i 32mila del gruppo “Mia moglie”). Le ipotesi al vaglio comprendono revenge porn con presunte richieste di denaro per rimuovere foto e profili (fino a 1.000 euro al mese), oltre a possibili violazioni della privacy, diffamazione aggravata ed estorsione.

Gli agenti stanno risalendo la filiera tecnica: sedi legali, titolari, server. In questa mappa, secondo quanto emerge in queste ore, dietro a Phica.eu ci sarebbe un 45enne originario di Pompei e residente a Firenze. L’uomo sarebbe stato individuato dopo la denuncia della sindaca di Firenze, Sara Funaro, e ascoltato dagli inquirenti. Nel perimetro dell’indagine entra anche Hydra, società di servizi di pagamento con sede a Sofia. Il manager Roberto Maggio, che la guida e vive tra Dubai e la capitale bulgara, prende le distanze: “Non sono il gestore di Phica.eu”, afferma, spiegando che Hydra si occupa esclusivamente delle transazioni e annuncia iniziative legali contro chi diffonde notizie false. Proprio alcuni flussi di pagamento avrebbero permesso di intercettare il collegamento con la piattaforma.

Sul fronte delle tutele, polizia postale, Garante della privacy, associazioni e avvocati ribadiscono che le segnalazioni non bastano: per arrivare in tribunale servono denunce formali. Intanto la politica accelera. Mara Carfagna, segretaria di Noi Moderati, annuncia il deposito alla Camera di una proposta di legge contro la diffusione di contenuti abusivi e manipolati online. Il testo prevede tre pilastri: rafforzamento della titolarità individuale su immagine e voce; definizione giuridica di deepfake; obbligo di watermark per i contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Carfagna, che ha annunciato anche una denuncia contro il sito, figura tra le numerose politiche finite in una sezione dedicata di Phica.eu, insieme – tra le altre – a Giorgia Meloni, Elly Schlein, Anna Maria Bernini, Daniela Santanchè, Mariastella Gelmini, Maria Elena Boschi, Alessandra Mussolini, Chiara Appendino, Susanna Ceccardi e Licia Ronzulli.

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