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VATICANO

E' uscita la prima intervista del Papa

“Se ciò che conta è soltanto l’accumulazione di ricchezza, allora siamo nei guai”

E' uscita la prima intervista del Papa

Nel giorno del suo settantesimo compleanno, Papa Leone XIV ha concesso la prima intervista esclusiva dal suo insediamento. In un colloquio con la corrispondente di Crux, Elise Ann Allen — pubblicato anche da El Comercio e destinato a confluire in una biografia in uscita il 18 settembre (“León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI”) — il Pontefice affronta temi economici, geopolitici e pastorali: dal divario di reddito crescente alle prospettive di pace in Ucraina, fino al cantiere sinodale e al ruolo della Santa Sede sulla scena internazionale. Leone XIV denuncia l’allargarsi della forbice tra i redditi della classe operaia e quelli dei più abbienti. Ricorda che, se decenni fa un amministratore delegato guadagnava da quattro a sei volte il salario medio, oggi le retribuzioni dei vertici aziendali possono arrivare a essere centinaia di volte superiori: “Se ciò che conta è soltanto l’accumulazione di ricchezza, allora siamo nei guai”, afferma, citando la notizia delle stime che indicano Elon Musk come possibile primo “triliardario” al mondo.

Sulla guerra tra Russia e Ucraina, il Papa ribadisce che l’unica via è quella del negoziato e del cessate il fuoco: “La pace è l’unica risposta dopo anni di morti da entrambe le parti”. La Santa Sede, sottolinea, ha cercato fin dall’inizio di mantenere una posizione realmente neutrale per favorire ogni spazio di mediazione. Servono, indica, pressioni coordinate degli attori internazionali per indurre le parti a fermarsi e aprire un canale politico credibile. “Non dobbiamo perdere la speranza. Nutro grande fiducia nella natura umana”, aggiunge. Leone XIV osserva che, nell’attuale fase, le Nazioni Unite faticano a svolgere la loro funzione di raccordo multilaterale. La polarizzazione, dice, è divenuta “parola d’ordine” con effetti corrosivi sul tessuto sociale: non aiuta quasi nessuno e lascia indietro molti. Da qui l’invito a recuperare il potenziale dell’umanità nel superare violenza e odio.

Parlando del cammino sinodale, il Papa riconosce il contributo concreto di diverse Chiese dell’America Latina e invita a consolidare l’esperienza maturata negli ultimi due anni. Ma mette in guardia da letture fuorvianti: non si tratta di trasformare la Chiesa in un sistema di governo democratico, anche perché — osserva — la democrazia, in molti contesti contemporanei, non è una soluzione perfetta a ogni problema. La sfida è “camminare insieme”, nel solco del Vaticano II, per rafforzare la partecipazione e l’ascolto senza snaturare la vita ecclesiale. Leone XIV ammette che una parte del ministero — quella pastorale — gli è risultata naturale. Ciò che è davvero nuovo è la dimensione di leader globale, con telefonate e incontri ai massimi livelli istituzionali: una responsabilità pubblica che lo stimola senza sopraffarlo. “Mi sono dovuto tuffare rapidamente”, dice.

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