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la nuova truffa

Ti clonano lo Spid e ti rubano tutto

Ecco come agiscono i malviventi

Allarme, ti clonano lo Spid e svuotano il conto

Sembra la trama di un cyber-thriller: un “alter ego” che apre conti correnti, intercetta denaro e agisce a nostra insaputa. È quanto denuncia Giuseppe Marcon, 72 anni, ex insegnante di informatica di Castelfranco, che racconta di essere finito nella cosiddetta “truffa del doppio Spid”. Una vicenda che, oltre al danno economico di 10mila euro, solleva interrogativi sulle vulnerabilità dei sistemi di identificazione digitale. "Mi hanno copiato la carta d’identità e hanno aperto un nuovo conto corrente a mio nome", afferma, indicando un modus operandi tanto semplice quanto insidioso.

 Secondo il racconto di Marcon, ignoti avrebbero replicato i suoi dati, ottenendo così la possibilità di agire in sua vece sul fronte bancario. Il risultato: un conto “gemello” e denaro volatilizzato.

Giuseppe non ha dubbi sulla portata del fenomeno: "Può colpire chiunque, perché il sistema attuale presenta falle sfruttate da malviventi e truffatori". Il suo è un allarme che va oltre il caso singolo e richiama quanto da tempo segnalato da diverse associazioni: il furto d’identità digitale è un reato subdolo e in rapida evoluzione.

Con “doppio Spid” si indica, in senso giornalistico, la creazione o l’uso fraudolento di credenziali riconducibili alla stessa persona, sfruttando dati personali e documenti sottratti o clonati. Nel racconto di Marcon, la copia della carta d’identità avrebbe consentito agli autori del raggiro di attivare servizi e aprire un conto corrente intestato a lui, incanalando somme che non avrebbe autorizzato. È una forma di furto d’identità che si inserisce nel più ampio panorama delle truffe digitali oggi denunciate dagli organismi di tutela dei consumatori.


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