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Addio Giocondo, l’abbraccio scout

Il 94enne fotografo e memoria storica. Sul feretro il cappello compagno di avventure. La chiesa gremita

Addio Giocondo, l’abbraccio scout

Il sagrato della chiesa di San Leonardo a Villadose si è tinto dell’azzurro delle divise scout già prima dell’arrivo del feretro di Giocondo Penolazzi, 94 anni, memoria storica del paese, amante della foto e titolare di un archivio invidiabile. Il feretro ieri portava sulla sommità, accanto ai fiori il suo capellone da capo scout, compagno di mille avventure.

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La chiesa di Villadose era piena, in tanti lo hanno voluto salutare per l’ultima volta, emblematica figura che racchiudeva la memoria storica del paese ed un capo scout straordinario che ha accompagnato tante generazioni del paese nel mondo dello scoutismo. In chiesa, sull’altare, sette parroci hanno concelebrato le esequie con don Emanuele Sieve, sulle note delle canzoni scout che hanno scandito l’esistenza di molti dei presenti, cantate dagli amici di Giocondo diretti dall’ex capo scout Gino Alessio.

In chiesa anche il sindaco Pier Paolo Barison. Nell’omelia don Emanuele ha raccontato: “Non ho avuto modo di conoscere Giocondo, capisco dagli sguardi delle persone chi è stato, ha avuto una presenza significativa in paese, con spirito di servizio e lo ha dimostrato nella quotidianità. Non ha lesinato fatica ed energie ed ora siamo qui a testimoniargli stima e gratitudine. Giocondo ci ha dimostrato che vale la pena vivere una vita impegnata che reca con sé il profumo di una vita piena. Giocondo era una persona innamorata della sua famiglia, dei suoi sei figli, della moglie, degli adorati nipoti, del suo paese”.

Proprio una delle nipoti ha voluto esprimere un commosso saluto all’amato nonno, che ha emozionato i presenti e di cui riportiamo un brano: “Ogni uomo che qui per noi è stato tante volte, capo scout, dirigente comunale, fotografo, collega, confidente, marito, papà, per noi non è lo stesso. Usciamo da questi giorni con un enorme buco, ma i ricordi che ha seminato da tantissime persone, le sue fotografie, le cose varie, ci aiuteranno a rendere i vuoti e a tenere il momento ancora per molto tempo”. All’uscita dalla chiesa tutti gli scout schierati hanno fatto il giro degli urli nel sagrato gremito, poi il corteo ha proseguito verso il cimitero comunale.

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