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“Biometano? E’ un attacco politico”

La replica del sindaco

“Biometano? E’ un attacco politico”

“Le accuse lanciate da Italia Nostra e dalla Rete dei Comitati contro l’amministrazione sono fuorvianti e strumentali. E’ bene chiarirlo: l’incontro del 19 settembre in sala Europa è stato organizzato dal Comune per informare i cittadini sul progetto di trattamento fanghi contaminati da Pfas proposto a Loreo dalla Green Sludge, non sull’impianto a biometano di Taglio di Po. Mettere le due vicende sullo stesso piano è scorretto e rischia di confondere i cittadini”, così il sindaco Layla Marangoni, replica alle richieste di dimissioni avanzate nei confronti del suo operato e di quello della giunta.

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“La salute dei cittadini resta la nostra priorità - ha aggiunto - ogni scelta viene sottoposta a controlli severi da parte di enti terzi. Noi non ci sottraiamo al confronto, ma pretendiamo che esso sia leale e basato sui fatti, non su insinuazioni e campagne di delegittimazione. Il Delta del Po ha bisogno di serietà e responsabilità, non di slogan. Continueremo a garantire trasparenza, a informare i cittadini con incontri pubblici e a vigilare perché ogni impianto rispetti le norme. Il resto sono solo polemiche politicizzate, che non aiutano né Taglio di Po né il suo territorio”.

E proprio l’incontro pubblico in programma venerdì alle 21, nasce dalla volontà di fornire ai cittadini informazioni chiare e trasparenti, dando spazio a voci qualificate e un confronto aperto. L’appuntamento vedrà come ospite principale Devis Casetta, biologo e presidente del comitato scientifico di Legambiente Veneto, da anni impegnato sui temi ambientali e della tutela del territorio. Marangoni ha inoltre sottolineato la distinzione netta tra i due progetti: “L’impianto di biometano di Taglio di Po, proposto dalla Green House Energy srl e realizzato da matrici agricole ed effluenti zootecnici, segue un iter distinto, con tutte le garanzie e i controlli previsti dalla legge".

"Già il 24 gennaio 2025 si è svolto un incontro pubblico in cui erano presenti cittadini, comitati, Italia Nostra e anche Legambiente, che ha dichiarato di sostenere questo tipo di impianti come parte della transizione ecologica. Mi chiedo allora come mai, in Comuni vicini - come ad Ariano nel Polesine, amministrato da una giunta di centrosinistra - siano stati autorizzati impianti analoghi senza che nessuno si scandalizzasse. Quando però si tratta di Taglio di Po, amministrato dal centrodestra, si alza una polemica senza precedenti. Accusare il sindaco e la giunta di ‘tradire la salute pubblica’ e chiedere le dimissioni significa solo voler creare caos”.

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