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Piscina, ok al bando da 2,5 milioni

Unanimità in consiglio per il progetto. Il sindaco: “Bisogna valutare la sostenibilità economica”

Piscina, ok al bando da 2,5 milioni

Piscina comunale, Porto Viro ci riprova: unanimità in Consiglio per il bando da 2,5 milioni. Nel Consiglio comunale di sabato 13 settembre scorso, convocato d’urgenza per non perdere la scadenza di un bando ministeriale, i tre punti all’ordine del giorno sono stati approvati all’unanimità. Oltre questi, la decisione di partecipare al finanziamento che mette in palio 2,5 milioni di euro da destinare alla piscina comunale.

Il sindaco ha sottolineato l’importanza del voto: “Era necessario deliberare entro il 15 settembre, altrimenti avremmo perso l’occasione. Abbiamo scelto tutti insieme di candidarci, dimostrando che la volontà di dotare Porto Viro di una piscina è condivisa dall’intero consiglio e dai cittadini”.

La maggioranza ha chiarito come i fondi, se ottenuti, verranno vincolati all’impianto natatorio. Nel frattempo, due società esterne – una di Milano e una di Treviso – sono state incaricate di predisporre un piano economico-finanziario per valutare la sostenibilità del progetto. “Non basta avere una piscina – ha spiegato il primo cittadino – serve capire se sarà economicamente sostenibile. In caso contrario, saremo trasparenti e valuteremo insieme alla minoranza e alla comunità la strada da intraprendere”.

Sul tema è intervenuta anche l’opposizione. La consigliera Armida Panizzo ha ribadito la disponibilità a sostenere l’accesso a fondi pubblici, pur sollevando dubbi sulla continuità del progetto: “Va bene partecipare ai bandi, ma rischiamo di ritrovarci sempre al punto di partenza. La piscina è da anni un pozzo senza fondo, con costi elevati per i cittadini. Chi può permettersi oggi una spesa di 80 euro al mese per frequentarla?”.

Panizzo ha inoltre lanciato una proposta alternativa: pensare a un progetto di piscina del Delta che coinvolga più Comuni, oppure concentrare risorse su altri servizi urgenti come l’asilo nido. “Tutti vorremmo avere una piscina funzionante, ma non possiamo ignorare i reali bisogni delle famiglie. Sul nido, ad esempio, manca un serio dibattito e presto presenterò un’interpellanza”.

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