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"Addio Giannino, sarà per sempre il tuo paese"

Una folla ai funerali: "Amministratore capace di vedere oltre"

"Addio Giannino, sarà per sempre il tuo paese"

Una vera folla ha gremito ieri mattina la chiesa di san Giorgio martire per un ultimo corale saluto a Giovanni Rizzati, ex sindaco di Bergantino ed ex assessore provinciale, per tutti Giannino.

Tra i presenti, l'assessore regionale Cristiano Corazzari, il presidente della provincia, Enrico Ferrarese, il sindaco di Bergantino, Adriano Stefanoni, la sua giunta, altri sindaci e amministratori polesani, oltre alla famiglia, agli amici e a tutti quanti hanno avuto occasione di collaborare con lui nella sua lunga e onorata attività. Durante il funerale, concelebrato da don Nicola e da don Francesco, in tanti hanno voluto portare una testimonianza di affetto, stima e riconoscenza nei suoi confronti: i colleghi amministratori, gli amici di una vita, i rappresentanti delle associazioni e il nipote hanno contribuito a delinearne la personalità eclettica, l'intelligenza vivace e fuori dal Comune, l'animo creativo, così come l'amore per il suo paese e la sua gente, al cui servizio ha dedicato l'intera esistenza.

Giannino portò avanti con passione indefessa la sua azione politica e amministrativa, caratterizzata da profondo senso delle istituzioni, dedizione, tenacia e lungimiranza, nonché da grande umanità, onestà e altruismo. "Eri un amministratore capace e visionario – ha ricordato commmosso Stefanoni, – ma soprattutto un uomo di grande cuore, che metteva il bene comune davanti a tutto. Basta camminare per le strade del nostro paese e ad ogni angolo si vede la tua firma: il parco, la biblioteca, il centro storico, il palazzo della comunità, gli impianti sportivi, il museo e le scuole. Li chiamavamo progetti, ma in realtà erano pezzi della tua anima. Non cercavi il consenso facile, ma costruivi per le generazioni a venire. Ora sentiamo la responsabilità di non deludere quella visione".

Anche Lara Chiccoli, successore designato al termine del suo ultimo mandato da sindaco, l'ha voluto ricordare con gratitudine: "Era una persona capace di vedere oltre, ogni incontro con lui era un'occasione di riflessione. Mi ha insegnato a guardare le cose con occhi diversi, con quella sensibilità artistica che non lo abbandonava mai". Come lei, amici e parenti ne hanno ricordato l'amore per l'arte in tutte le sue forme e per i viaggi e la capacità di fare squadra. Sostenitore degli ideali dello sport, fu a lungo dirigente dell'Ac Bergantino; fautore della cultura, fu artefice, in veste di presidente del comitato, della nascita del suo amatissimo Giocabriga, indimenticato fenomeno di costume e spettacolo che sul finire degli anni ottanta riempì la piazza bergantinese.

Ampio e indelebile è stato, dunque, come unanimemente riconosciuto, il contributo di Giannino alla sua comunità: "Si è spenta un'insegna luminosa nel luna park della vita" ha detto il parroco nell'omelia. In concomitanza con la celebrazione del funerale, in segno di raccoglimento e rispetto, era stato proclamato il lutto cittadino. Giannino lascia la moglie Margherita, il figlio Manolo e gli adorati nipoti, Giacomo e Niccolò. Benedetta Franciosi

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