VOCE
ECONOMIA
18.09.2025 - 12:50
La Commissione tecnica sulla riscossione propone il discarico automatico delle cartelle dopo 5 anni e un maxidiscarico da 407 miliardi. Atteso il parere della Conferenza Unificata la prossima settimana.
Il Fisco chiede più strumenti per colpire l’evasione: accesso ai database della fatturazione elettronica e all’anagrafe dei conti correnti, con la possibilità di verificare non solo l’esistenza dei rapporti bancari ma anche il saldo disponibile, nel rispetto delle cautele sulla privacy.
È una delle leve indicate nella relazione di 39 pagine inviata dalla Commissione tecnica sulla riscossione, guidata dall’ex magistrato della Corte dei conti Roberto Benedetti, alla Conferenza Unificata delle Regioni. Al centro del pacchetto c’è la riforma del “magazzino” delle cartelle: secondo i dati ufficiali, ammontano a 408,47 miliardi le imposte non riscosse, mentre tra il 2000 e il 2024 si sono disperse 1.272,9 miliardi di entrate fiscali, previdenziali e locali.
Per evitare che inefficienze e automatismi alimentino una fuga strutturale dagli obblighi tributari, i tecnici propongono criteri sistematici e coerenti per il discarico automatico delle cartelle dopo cinque anni. La Commissione suggerisce un maxidiscarico pari a circa il 32% del magazzino residuo: 407 miliardi di crediti da eliminare.
Nel dettaglio, verrebbero stralciati i crediti 2000-2024 non più esigibili: riferiti a contribuenti deceduti (35,69 miliardi), società cancellate e senza coobbligati (166,73 miliardi), ai soggetti con procedure concorsuali chiuse (65,22 miliardi). A questi si aggiungerebbero 70,44 miliardi relativi al periodo 2000-2010, ancora vivi sul piano giuridico ma privi di reali prospettive di incasso.
La revisione si accompagna a una stretta di governance dell’Agenzia delle Entrate, fondata su cinque principi: tempestività, compliance, prioritizzazione, differenziazione e sistematicità. Il responso politico è atteso la prossima settimana.
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