VOCE
porto viro
19.09.2025 - 20:00
“Ho pagato l’abbonamento all’autobus per tutto l’anno, ma spesso rischio di non riuscire nemmeno a salire”. La protesta arriva da Porto Viro: una studentessa lamenta i disagi che gli studenti, che dalla città si spostano verso Adria per frequentare le superiori, stanno vivendo in questo avvio d’anno scolastico. “Il tutto - dice - perché da quest’anno è stata rimossa la corsa ‘esclusiva’ per Porto Viro delle 13.20”, quella usata dai ragazzi per rientrare da scuola. “Di conseguenza - racconta ancora la ragazza - tutti gli studenti diretti a Porto Viro sono costretti a salire su altre corriere già affollate, rimanendo spesso in piedi e in condizioni di sovraffollamento”.
Una situazione, quella del sovraffollamento, che secondo la testimonianza della ragazza si registrava già negli anni precedenti, e che ora, con la soppressione della corsa dedicata, si è aggravata ulteriormente. “Una sola corsa dedicata - racconta infatti la giovane - non è mai stata sufficiente a garantire un trasporto sicuro e adeguato per tutti noi; la sua completa eliminazione ha aggravato ulteriormente la situazione, rendendola davvero inaccettabile”. Nei giorni scorsi, una protesta molto simile era arrivata da San Martino di Venezze dove alcuni studenti sono rimasti a terra al momento del rientro pomeridiano perché la corriera era già sovraffollata.
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Il mezzo, con oltre 80 persone a bordo, non ha potuto accogliere altri passeggeri, lasciando i ragazzi in attesa e causando ritardi e disagi. Il problema non si è verificato al mattino, ma al ritorno dalle lezioni, quando gli studenti si sono trovati davanti a una situazione inaspettata: una sola corriera disponibile, contro le tre che solitamente garantivano il servizio. “I ragazzi sono riusciti a salire, anche se stipati in piedi - racconta un genitore - ma questa volta non c’è stato nulla da fare. E’ assurdo che i nostri figli non possano tornare a casa in sicurezza. Abbiamo pagato per un servizio che non viene garantito”.
Il disservizio ha colpito in particolare gli studenti di ritorno dagli istituti superiori di Rovigo, che dipendono dal trasporto pubblico per raggiungere e tornare da scuola. “Non è solo una questione di puntualità - aggiunge un padre ma di sicurezza e di rispetto per il diritto allo studio. I ragazzi non possono iniziare l’anno scolastico con l’ansia di non riuscire a tornare a casa”.
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