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“Avanzo, zero per il commercio”

Federico Frigato all'attacco

“Avanzo, zero per il commercio”

“E alla fine ‘l’elefante ha partorito il topolino’: mesi di attesa per capire come la giunta avrebbe saputo impegnare le risorse che si è trovata (miracolosamente) a gestire. Cinque milioni assegnati ai vari assessori, da spendere in pochissimo tempo. E le aspettative, deludenti, sono state rispettate. Tutte”. A dirlo il capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigati. Che aggiunge: “Una parcellizzazione tra gli uffici per non scontentare nessuno. Con un denominatore comune: l’assenza della politica. Di positivo c’è che vengono messe sul piatto risorse per l’impiantistica sportiva che non se la passa molto bene. Poi, poco altro. Nulla sulle frazioni. Poco sui lavori pubblici (considerata la mole degli interventi necessari) o sulla cultura (a parte alcune manutenzioni), o ancora sullo sviluppo economico. Singolare che, dopo aver cacciato l’assessore al commercio per aver speso 350mila euro lo scorso Natale, oggi stanziano per gli eventi di fine anno oltre 450mila euro! Che stiano preparando un altro cambio?”

Frigato, poi, mette in evidenza un altro aspetto: “C’è un grande assente sul tavolo di questa amministrazione: il commercio. Sparito completamente dal dibattito nonostante continui l’inesorabile e lenta agonia di un settore che da anni si trova in estrema difficoltà: vuoi per la bulimia dei centri/parchi commerciali, per l’espansione del e-commerce, per le difficoltà delle famiglie, per il calo demografico ma, senza tanti giri di parole, soprattutto per la mancanza di un vero progetto di rilancio commerciale-turistico-culturale-economico. Continuano a chiudere serrande (di qualità), ma al sindaco sembra non interessare. Su 5 milioni non c’è 1 euro per cercare di fermare l’emorragia del settore! Altre città investono, ricercano finanziamenti, mettono a disposizione contributi e fondi sia per i commercianti già presenti sia per le start-up; si attivano per calmierare gli affitti; studiano soluzioni per riempire i vuoti urbanistici e per favorire il “ripopolamento” del centro con negozi, uffici, artigianato. Per puntare sulla qualità. E da noi, cosa stiamo aspettando?”.

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