Un insegnante di scienze motorie di un istituto superiore di Monza avrebbe proposto a uno studente di terza di registrare un video mentre tentava un salto, offrendo 5 euro — poi alzati a 10 — per poterlo riguardare “quando è di cattivo umore”. Avrebbe inoltre invitato il ragazzo a “liberarsi della zavorra”, alludendo al suo peso. Lo studente ha rifiutato, ribattendo al docente. Per questo comportamento è stata inflitta al professore la sanzione disciplinare della censura.

Nell’istruttoria è emersa anche l’accusa di aver annotato nel registro elettronico soltanto le valutazioni del medesimo alunno. Il docente ha impugnato il provvedimento davanti al tribunale del lavoro di Monza, ma il giudice ha confermato la sanzione e lo ha condannato a pagare 3.000 euro di spese legali. Nella motivazione, il tribunale ha definito le frasi pronunciate dal docente completamente incompatibili con qualsiasi finalità didattica o tecnica e oggettivamente offensive, anche perché espresse davanti all’intera classe durante un esercizio che lo studente stava faticando a svolgere.