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TRASPORTI
20.09.2025 - 07:00
In programma due giornate di mobilitazione tra venerdì 19 e lunedì 22 settembre, promosse in sostegno alla popolazione palestinese dopo l’inasprirsi del conflitto nella Striscia di Gaza. A rischio soprattutto i servizi di trasporto pubblico e il mondo dell’istruzione, dagli asili nido alle università. Il primo appuntamento è con la Cgil, il secondo con i sindacati di base Cub, Adl e Sgb.
Lo sciopero indetto dalla Cgil per venerdì 19 settembre riguarderà i settori privati, con modalità stabilite territorio per territorio. Il segretario generale Maurizio Landini ha precisato che non verranno toccati i servizi pubblici essenziali: restano quindi esclusi trasporti, scuola e sanità, anche per questioni legate ai tempi di preavviso previsti dalla normativa.
La Filt-Cgil ha annunciato 4 ore di stop a fine turno per autotrasportatori, lavoratori della logistica, addetti Anas, personale delle società autostradali, del noleggio auto e della gestione dei parcheggi. Nei porti l’astensione potrà arrivare fino a 24 ore, con eccezioni per le attività necessarie a garantire diritti costituzionali. Anche Fiom-Cgil e Filcams-Cgil aderiscono con 4 ore di sciopero. Filcams ha inoltre invitato le imprese a sospendere i rapporti commerciali con aziende israeliane, accompagnando l’iniziativa con assemblee e manifestazioni locali.
Lunedì 22 settembre lo scenario potrebbe essere più complesso per pendolari e famiglie. Cub, Adl e Sgb hanno proclamato uno sciopero generale nazionale che interessa lavoratrici e lavoratori di tutti i comparti, pubblici e privati. La protesta sostiene la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e chiede garanzie per i volontari impegnati nella consegna degli aiuti alla popolazione palestinese. Il settore dei trasporti pubblici sarà il più esposto a cancellazioni e ritardi. Le agitazioni sono previste dalle 21:00 di domenica 21 alle 20:59 di lunedì 22 settembre. Saranno rispettate le consuete fasce protette per consentire gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, ma sono attesi disservizi.
Possibili adesioni anche nel comparto istruzione, dalle scuole alle università, oltre che nella logistica, nei porti e nel settore marittimo. Al momento i voli non risultano coinvolti, ma il quadro potrebbe variare. Pur non aderendo formalmente allo sciopero del 22, SI Cobas ha invitato i propri iscritti a partecipare “dove possibile”. Il calendario delle mobilitazioni continuerà il 4 ottobre a Roma con una manifestazione nazionale promossa dai rappresentanti palestinesi in Italia, mentre il 17 ottobre è già stato annunciato un nuovo sciopero generale contro l’economia di guerra.
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