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SALUTE

West Nile, encefalite in una bimba di 3 anni

Il caso di Padova riaccende i riflettori sulla prevenzione. La bimba è fuori pericolo

West Nile, 81enne di Castelmassa la prima vittima in Veneto

Chi pensa che il West Nile sia un problema “solo per anziani” si sbaglia. A ricordarcelo è il caso di una bambina di tre anni di Padova colpita da encefalite da virus West Nile e poi dimessa dall’ospedale, un episodio che riporta al centro dell’attenzione la stagione degli arbovirus nel Padovano. 


La piccola, tre anni, ha sviluppato un’encefalite correlata al West Nile. E' stata presa in carico in ospedale, curata e successivamente dimessa: un dato che lascia spazio all’ottimismo, pur ricordando la potenziale gravità delle complicanze neurologiche associate a questo virus.

Il messaggio degli esperti è chiaro: il West Nile non è selettivo. Se è vero che gli anziani e le persone con fragilità immunitarie presentano un rischio più alto di forme severe, anche bambini e adulti sani possono infettarsi e, più raramente, sviluppare complicanze. La sorveglianza territoriale e l’attenzione individuale restano, dunque, fondamentali.


Il West Nile è un arbovirus trasmesso attraverso la puntura di zanzare, tipicamente attivo nella stagione calda e nelle prime settimane d’autunno. La maggior parte delle infezioni è asintomatica o si presenta con sintomi lievi simil-influenzali; in una piccola percentuale di casi, soprattutto in soggetti vulnerabili, può evolvere in forme neuro-invasive come meningite o encefalite, come accaduto nella bambina padovana.


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