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veneto
22.09.2025 - 09:58
Un cacciatore 75enne di San Vendemiano è stato condannato dal tribunale di Treviso per aver ucciso a fucilate Birillo, un gatto di un anno. L’episodio risale al luglio 2020. La sentenza, arrivata cinque anni dopo, ha stabilito una pena di 3 mesi e 3 giorni di reclusione, convertita in una sanzione pecuniaria di 930 euro.
Il procedimento si è concluso con un patteggiamento tra accusa e difesa, con l’applicazione di attenuanti. L’udienza si era svolta a luglio, due settimane dopo l’entrata in vigore della cosiddetta legge Brambilla, che inasprisce le pene per i maltrattamenti e l’uccisione di animali fino a 3 anni di carcere e 30 mila euro di multa. Tuttavia, il giudice non ha potuto applicare retroattivamente la nuova normativa.
La proprietaria del gatto, Lorena Allegranzi, aveva adottato Birillo quando era stato trovato in condizioni di grave debilitazione. Dopo la denuncia sporta ai carabinieri di Conegliano, il cacciatore aveva ammesso di aver sparato, circostanza confermata anche da due testimoni. L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, incaricato dell’autopsia, aveva stabilito che l’animale era stato raggiunto da numerosi colpi.
Il pubblico ministero aveva in un primo momento chiesto l’archiviazione per “legittima difesa”, sulla base della versione fornita dall’uomo, che aveva sostenuto di aver agito per proteggere le gabbie dei propri uccelli. Le indagini erano state riaperte grazie ai legali della donna, con il supporto dell’Enpa, costituitasi parte civile.
Nel 2023 il cacciatore era stato rinviato a giudizio. Per ottenere lo sconto di pena, l’uomo si è impegnato a versare 200 euro all’associazione “Gattivagabondi” e altri 200 alla proprietaria di Birillo. La Prefettura e la Questura di Treviso, già nel 2021, avevano disposto la revoca del porto d’armi e della licenza di caccia.
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