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Decine di polesani sul pratone

C’erano tanti dirigenti di partito e amministratori arrivati con corriere e mezzi propri

Decine di polesani sul pratone

C’erano tanti dirigenti di partito e amministratori arrivati con corriere e mezzi propri

Il pratone verde di Pontida si è riempito dei colori dei leghisti polesani. Come ormai da tradizione al settembrino raduno nazionale del Carroccio, a Pontida, migliaia di militanti e dirigenti della Lega si danno appuntamento per consolidare politiche e i propri valori. E per affinare le strategie in vista delle elezioni, che quest’anno, il 23 e 24 novembre, vedranno i cittadini veneti rinnovare consiglio e presidenza della Regione.

Dal Polesine, di fronte al palco dove hanno parlato i big del partito padano, si sono accomodati, ieri, parecchie decine di militanti e amministratori locali. Un paio di corriere partite dalla provincia di Rovigo, a cui si sono aggiunti i tanti che hanno raggiunto la località in provincia di Bergamo a bordo di mezzi propri. Ovviamente l’applausometro ha toccato il picco durante il discorso del governatore veneto Luca Zaia, che ha reclamato per la Lega la guida della giunta regionale, incoronando come candidato del Carroccio Alberto Stefani, “altrimenti sarebbe un problema”. Applausi anche per il segretario nazionale Matteo Salvini. E ancora Roberto Vannaccfi ed altri esponenti della destra europea (più qualche slogan non proprio in linea con la storia leghista).

Sul pratone, dove ovviamente non sono mancati brindisi, panini al salame e pranzo al sacco, c’era anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, la consigliere regionale Laura Cestari, il coordinatore provinciale Guglielmo Ferrarese, e poi molti consiglieri dei Comuni polesani, amministratori pubblici, dirigenti di società partecipate, iscritti, militanti e simpatizzanti. E ovviamente c’era chi punta ad una candidatura nella cinquina del listino provinciale alle elezioni del 23 novembre. Per quel che riguarda i candidati polesani i giochi sembrano fatti per 4 quinti (con i nomi di Corazzari, Cestari, Rizzato e Noce). Manca però il quinto nome, che, stando a voci sempre più insistenti, potrebbe essere quello dell’attuale presidente regionale Luca Zaia, pronto a correre da capolista in tutte le province del Veneto.

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