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Adria

Csa: scatta l'aumento delle rette

Il bilancio è in perdita

"Basta polemiche: nomine regolari, consiglio nei pieni poteri"

Il Csa, la casa di riposo di Adria

Una seduta lunga cinque ore, nella quale il Cda del Csa di Adria ha dovuto fare i conti con una novità che rischia di aggravare la situazione della struttura. Secondo quanto riportato dal cda, a seguito di una seduta del consiglio della scorsa settimana, il controllo di gestione al 31 luglio registra una perdita prevista a fine esercizio 2025 di 157mila euro. Un risultato che, pur migliorativo rispetto alla proiezione di 301mila euro di perdita evidenziata lo scorso giugno, resta motivo di forte preoccupazione.

A pesare, spiegano dal consiglio, è stata l’inaspettata sospensione delle impegnative di residenzialità da parte dell’Ulss 5 Polesana a partire dal 20 luglio. Le impegnative, ricordiamo, sono i titoli rilasciati dall’azienda sanitaria per consentire l’accesso alle prestazioni sociosanitarie nei centri residenziali della Regione Veneto. La loro sospensione ha spinto i direttori del coordinamento dei centri servizi anziani polesani a inviare una lettera alla direzione generale dell’Ulss per chiedere un incontro, ma a oggi non è giunta risposta. Il sindaco Massimo Barbujani si è già attivato nelle settimane scorse chiedendo chiarimenti direttamente all’azienda sanitaria, un impegno che il consiglio dell’ente ha pubblicamente riconosciuto e apprezzato.

In questo scenario il Cda ha confermato la decisione, già prospettata a luglio, di applicare da ottobre un adeguamento delle rette di 2 euro al giorno. “L’aumento - si legge nella nota - sarebbe stato necessario prevederlo fin dall’inizio dell’anno per adeguarlo all’indice Istat, ma il consiglio, insediatosi il 14 febbraio, non aveva ritenuto di procedere subito. Dopo l’errore materiale scoperto a maggio sul bilancio previsionale, si era scelto di rimandare. La sospensione delle impegnative ha reso inevitabile l’attuazione del provvedimento”.

Dal cda è arrivato anche un ringraziamento ai lavoratori, che in un periodo definito “molto critico” hanno contribuito a contenere i costi garantendo la qualità dei servizi. “Il Csa è frutto del lavoro e della dedizione dei lavoratori e a loro va tutto il nostro ringraziamento”, sottolinea la nota ufficiale. Sul piano politico, il consiglio auspica che il confronto già avviato con la Regione, che dovrebbe tradursi nelle prossime settimane in un incontro tecnico, possa portare sostegno e prospettive nuove. “Il tema della non autosufficienza non può essere affrontato solo a livello locale ma deve inserirsi nel panorama regionale e nazionale”. Nella seduta, registrata la surroga della consigliera Paola Giovannini subentrata al dimissionario Pietro Luigi Rossi.

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