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veneto
24.09.2025 - 10:33
Sono soprattutto le donne anziane, spesso sole nei pressi di parcheggi di supermercati o aree pubbliche, i bersagli preferiti della cosiddetta “tecnica della monetina”. Si tratta di uno stratagemma che consiste nel distrarre la vittima appena salita in auto, facendole notare alcune monete cadute vicino allo sportello e convincendola a raccoglierle. In quel momento i complici approfittano della distrazione per impossessarsi della borsa lasciata sul sedile del passeggero, per poi darsi alla fuga.
Negli ultimi tempi questo metodo è stato segnalato in diversi Comuni del Nord Italia. Lunedì 22 settembre la tecnica è stata messa in atto anche a Porto di Legnago. Intorno alle 10.40 i carabinieri di Este, in provincia di Padova, hanno diramato a livello regionale l’allerta per una Fiat Panda grigia, indicata come mezzo utilizzato in un furto appena avvenuto a Monselice con lo stesso modus operandi.
Un’ora più tardi, verso le 11.40, i militari dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Legnago hanno intercettato l’auto segnalata mentre transitava in via Pio X, nella frazione di Porto. A bordo vi erano due uomini e una donna, tutti quarantenni di origine peruviana e residenti nel Milanese. Alla vista dei carabinieri, l’auto avrebbe accelerato, ma è stata rapidamente bloccata. I tre avrebbero cercato di assumere un atteggiamento agitato e di distrarre gli operatori, che hanno però mantenuto la calma in attesa di altre tre pattuglie di rinforzo.
Condotti in caserma, i sospettati sono stati trovati in possesso di circa mille euro in contanti, numerose monetine sistemate nel vano portaoggetti e una borsa contenente effetti personali appartenenti a una donna di 70 anni di Legnago. Contattata subito dai militari, la pensionata ha confermato di aver subito un furto pochi minuti prima nel parcheggio del supermercato Famila di Porto, proprio con la tecnica della monetina. La vittima ha inoltre riconosciuto i tre come responsabili dell’episodio, recuperando così la propria borsa.
I tre quarantenni sono stati arrestati e condotti nelle camere di sicurezza delle Compagnie di Legnago e San Bonifacio. Informata la procura, nella mattinata di martedì sono stati accompagnati davanti al giudice del tribunale di Verona, che ha convalidato l’arresto e disposto la loro liberazione, rinviando l’udienza al prossimo 30 settembre.
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