VOCE
emergenza granchio blu
24.09.2025 - 12:00
Granchio, da emergenza a opportunità economica: questo l’obiettivo della riunione convocata da Confindustria Veneto Est a Rovigo per delineare le strategie per convertire questo crostaceo invasivo, finora considerato un problema e rifiuto da smaltire, in una materia prima secondaria utile per la produzione industriale e alimentare.
All’incontro hanno preso parte il vicepresidente per il territorio di Rovigo di Confindustria Veneto Est Carlo Scabin, il commissario straordinario Enrico Caterino, l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari collegato da remoto, il senatore Bartolomeo Amidei, membro della Commissione industria, commercio, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, Massimo Barbin, presidente del Consorzio distretto ittico di Rovigo e Chioggia, e Paolo Mancin, presidente del Consorzio cooperative pescatori del polesine.
Il commissario Caterino ha illustrato le misure adottate per sostenere, in questa fase emergenziale, i pescatori del Delta gravati dai costi di cattura e smaltimento del granchio blu, ma ha posto l’accento soprattutto sulle azioni a regime, finalizzate a creare una convivenza sostenibile con una problematica già affrontata in altri Paesi come Stati Uniti, Tunisia e Turchia. Tra le iniziative previste vi è la ricerca di imprese in grado di integrare il granchio blu nei processi produttivi. A breve sarà presentato un progetto che prevede l’utilizzo del crostaceo nella produzione di mangimi animali.
In parallelo, è in fase di avvio una collaborazione con una società dello Sri Lanka, che a regime potrebbe garantire il conferimento del granchio blu per uso alimentare in quantità comprese tra otto e quindici tonnellate giornaliere, riducendo così drasticamente l’eccedenza destinata allo smaltimento. L’obiettivo è quindi utilizzare il granchio blu anche a fini alimentari o farmaceutici, in un’ottica di economia circolare e valorizzazione delle risorse locali. Allo stesso tempo, il commissario ha sottolineato come sia fondamentale procedere con interventi che assicurino la produttività della laguna per le attività tradizionali, in particolare la coltivazione di cozze, vongole e ostriche.
L’assessore Corazzari ha sottolineato l’impegno della Regione del Veneto nel destinare un primo finanziamento di 14 milioni di euro finalizzato tra l’altro alla predisposizione del piano morfologico delle lagune di cui sarà presentato entro ottobre il documento preliminare. Nell’ambito dello stesso finanziamento, la Regione ha già dato incarico al Consorzio di bonifica affinché siano realizzati i primi importanti interventi per la vivificazione delle lagune. I presidenti del Consorzio distretto ittico Barbin e del Consorzio cooperative pescatori Mancin hanno sottolineato come gli interventi per la salvaguardia delle lagune debbano diventare un elemento strutturale dell’impegno degli enti nei prossimi anni.
Per questo Confindustria Veneto Est, come ha affermato il vicepresidente Carlo Scabin, intende attivare gli opportuni contatti con l’Unione europea, affinché siano individuati ulteriori finanziamenti nell’ambito dell’attuale programmazione Ue ma anche, e soprattutto, della nuova politica di coesione 2028-2034.
In questo ambito, Scabin ha chiesto che sia definita una dettagliata road map per vedere realizzati gli investimenti strutturali di manutenzione delle lagune, e che siano definite le tempistiche per l’avvio effettivo dei rapporti commerciali con le realtà imprenditoriali interessate agli investimenti.
“Confindustria Veneto Est - ha concluso il vicepresidente Scabin - continuerà ad essere al fianco dei pescatori, delle aziende di trasformazione e delle comunità locali, mettendo in campo una incisiva e costruttiva pressione su tutti soggetti coinvolti, al fine di recuperare la produttività e i posti di lavoro che l’emergenza granchio blu ha fatto perdere al territorio”. A dicembre il tavolo si riconvocherà per valutare le azioni realizzate.
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