VOCE
veneto
25.09.2025 - 06:35
Massimo Zen
C’è anche il nome di Massimo Zen, 54 anni, tra i quattro detenuti che hanno ricevuto in questi giorni la grazia dal Quirinale. L’ex guardia giurata di Cittadella, recluso a Verona da oltre due anni, stava scontando una condanna a nove anni e sei mesi per omicidio volontario.
La vicenda che lo riguarda risale al 22 aprile 2017, quando a Barcon di Vedelago (Treviso) esplose alcuni colpi di pistola contro una Bmw in fuga dopo una serie di colpi ai bancomat. Uno dei proiettili raggiunse mortalmente Manuel Major, giostraio di 36 anni. L’episodio alimentò un acceso dibattito sul tema della legittima difesa.
Zen era stato condannato non solo per omicidio volontario, ma anche per aver captato illecitamente comunicazioni delle forze dell’ordine. La ricostruzione processuale stabilì che, dopo aver ascoltato via radio l’inseguimento, si fosse posizionato con l’auto di servizio in via Pomini per bloccare la corsa della banda e avesse esploso tre colpi, uno dei quali colpì Major alla testa. L’imputato sostenne di aver reagito a spari provenienti dai banditi, circostanza però esclusa dagli inquirenti. Una pistola giocattolo rinvenuta sul luogo fu attribuita non ai malviventi, ma a colleghi di Zen, che l’avrebbero collocata successivamente.
Una prima richiesta di grazia era stata respinta nel 2024. La nuova istanza, invece, è stata accolta anche grazie al sostegno di associazioni e cittadini che avevano promosso raccolte firme e appelli. Nel decreto firmato dal Presidente della Repubblica si legge che la grazia parziale estingue tre anni e tre mesi di pena, considerando il parere favorevole del magistrato di sorveglianza, l’avvenuto risarcimento concordato con i familiari della vittima e le condizioni di salute del detenuto. A Zen resta da scontare una pena inferiore ai quattro anni, condizione che consente al tribunale di sorveglianza di valutare l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Il provvedimento non ha riguardato solo l’ex guardia giurata: insieme a lui hanno ottenuto la grazia Gabriele Finotello, condannato per l’omicidio del padre nel 2021, Patrizia Attinà, riconosciuta colpevole di furto ed estorsione, e Ancuta Strimbu, condannata per estorsione e reati legati agli stupefacenti.
La notizia è stata accolta con emozione dalla moglie di Zen, Franca Berto: "Oggi festeggiamo 11 anni di matrimonio ed è il giorno più felice della mia vita. Dopo tanto tempo posso riabbracciare Massimo fuori da quelle mura: finalmente torniamo a vivere".
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