VOCE
VENETO
27.09.2025 - 19:01
Un’aggressione fulminea in pieno giorno, la fuga verso il casello dell’autostrada, un’auto “di appoggio” con la refurtiva nascosta tra scocca e abitacolo. È la sequenza che ha portato, giovedì, all’arresto di tre uomini ritenuti responsabili del tentato scippo di un orologio di lusso da 80 mila euro ai danni di un imprenditore veneto di 46 anni. Decisivo il lavoro congiunto delle squadre mobili di Padova e Bologna, che hanno intercettato la banda nei pressi del casello di Padova Ovest: in auto, dieci orologi provenienti da un furto consumato il giorno prima nel capoluogo emiliano.
L’imprenditore era appena uscito dall’ufficio per la pausa pranzo e si stava dirigendo a piedi verso un bar quando una motocicletta di grossa cilindrata con due persone in sella gli ha tagliato la strada, costringendolo a fermarsi. Secondo quanto ricostruito, il passeggero lo ha colpito ripetutamente con calci e pugni tentando di strappargli l’orologio dal polso. La vittima ha resistito all’assalto e l’arrivo di alcuni passanti, che avrebbero assistito alla scena, ha indotto i due a darsi alla fuga, lasciando l’uomo a terra ferito.
I rapinatori si sono diretti verso il casello di Padova Ovest, dove li attendeva un complice a bordo di un’auto. Gli agenti delle squadre mobili di Padova e Bologna — impegnati nelle indagini su un furto avvenuto il giorno precedente a Bologna ai danni di un rappresentante orafo — hanno bloccato due sospetti nei pressi del casello e il terzo poco dopo. Nel veicolo sono stati trovati otto orologi occultati tra scocca e abitacolo, riconducibili al furto bolognese; altri due orologi della stessa provenienza erano al polso di due degli arrestati. A bordo anche una targa riprodotta per moto, usata per coprire quella originale durante il tentativo di rapina, oltre a indumenti e giubbotti tecnici da motociclista.
I tre arrestati sono pregiudicati di area napoletana. Uno, 47 anni, avrebbe dovuto trovarsi ai domiciliari su ordine del Tribunale di Lucca per un furto commesso a Pietrasanta (Lucca), oltre a una rapina del 2017 in provincia di Massa Carrara e a un colpo del 2021 in un’area di servizio nei pressi di Genova. Il secondo, 48 anni, risultava evaso dai domiciliari. Il terzo, 66 anni, ha alle spalle condanne per furto a partire dal 1980. Tutti e tre sono stati trasferiti nella casa circondariale di Padova in attesa della convalida degli arresti.
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