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“Occupazione giovanile, qui +1%”

L’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan è intervenuta al convegno: “Segnali positivi”

“Occupazione giovanile, qui +1%”

“Il lavoro è la condizione primaria del benessere di ogni individuo”. Con queste parole, Luisella Siviero, presidente dell’Azione cattolica di Loreo, ha aperto la tavola rotonda che si è svolta giovedì nel teatro Parrocchiale di Loreo, dedicata a un tema cruciale: “Giovani e lavoro: incontro possibile nel Delta Polesano?”.

La serata, condotta dall’avvocato Michele Panajotti, ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti del mondo sindacale, imprenditoriale e religioso, oltre alla testimonianza di una giovane del territorio. Prima del dibattito, Diego Siviero, presidente della Pro Loco, ha voluto ringraziare “tutti i volontari che stanno lavorando per la buona riuscita della 801esima fiera di San Michele”, auspicando una grande partecipazione.

L’assessore regionale al Lavoro, istruzione e formazione, Valeria Mantovan, ha illustrato i dati occupazionali: “In provincia di Rovigo il tasso di occupazione giovanile è in controtendenza positiva rispetto al resto del Veneto, con un +1%. È un segnale incoraggiante”. Mantovan ha poi ricordato il bando regionale “Giovani ed energia”: “Abbiamo avviato 22 progetti, di cui 4 a Rovigo. E’ importante ascoltare il territorio, perché lì nascono i segnali di speranza per il futuro”.

I sindaci Moreno Gasparini e Roberto Pizzoli hanno sottolineato la necessità di una svolta: “Le istituzioni sono lente rispetto a un mondo che corre troppo veloce. Il futuro del Delta passa da una nuova consapevolezza: occorre cambiare approccio e rieducare i giovani a guardare oltre”.

Il segretario generale Cisl Veneto, Massimiliano Paglini, ha offerto un’analisi più ampia: “La decrescita demografica è un problema reale, ma il Veneto deve preservare il lavoro manuale e reinvestire sull’identità dei propri territori, coinvolgendo i giovani in modo attivo”.

Dal lato imprenditoriale, Antonio Catalani, direttore di K-Adriatica, ha rilevato un cambio di mentalità: “Un tempo il lavoro era un bisogno, oggi è un’esigenza che deve lasciare spazio anche alla vita personale. Le aziende devono fidelizzare i giovani, renderli partecipi e garantire stipendi dignitosi”.

Emozionante la testimonianza di Irene Zaninello, giovane polesana che, grazie a un percorso di tirocinio e apprendistato, oggi è responsabile di sei uffici: “Sono una ragazza fortunata. Non è vero che i giovani non vogliano il posto fisso: tutti desiderano avere la certezza di un lavoro per sempre”.

Don Marino Callegari, direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro, ha raccontato l’esperienza di un progetto nel Delta che coinvolge il terzo settore.

A chiudere l’incontro è stata la professoressa Marilena Berto, consigliere comunale con delega alla cultura, che ha ringraziato i relatori e donato loro un libro e una cassetta di frutta locale, “per ricordare la vocazione agricola del nostro territorio”.

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