VOCE
VENETO
28.09.2025 - 22:06
Quattordici genitori, all’isola di Murano, hanno ricevuto una convocazione alla stazione dei Carabinieri locali, con sanzioni da 50 euro ciascuna, per aver consentito ai propri figli, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, di disputare una partita di calcio in un’area pubblica.
L’episodio si è verificato il 12 settembre, quando i militari sono intervenuti a seguito di denunce da parte di residenti, identificando i giovani per aver generato disturbo alla quiete. Il regolamento di polizia urbana del Comune di Venezia proibisce espressamente attività come il gioco con la palla che possano causare pericoli, danni o molestie, limitando tali pratiche a bambini fino agli 11 anni in zone e orari specifici.
La vicenda è arrivato fino in aula, dove l’insegnante di italiano Deborah Morfino, ha convertito la delusione degli alunni in un esercizio di educazione civica. Dieci dei suoi diciotto studenti, tra i multati, hanno manifestato forte indignazione, spingendo la docente a organizzare una lettera collettiva indirizzata al sindaco Luigi Brugnaro. Nelle righe, i ragazzi hanno espresso il loro sconforto: “Cosa dovremmo fare per passare il tempo come si faceva una volta?”. Un altro ha sottolineato: “Invece di multare dei bambini che vogliono solo giocare pensate a problemi più gravi come i borseggiatori, i padroni dei cani che non raccolgono i bisogni, i vandali che distruggono le nostre città”. La frustrazione emerge anche in esclamazioni come: “Col telefono no, col pallone no, giocando no, è una vergogna!”.
Oltre alle lamentele, gli studenti hanno avanzato suggerimenti pratici per rendere Murano più ospitale. Hanno chiesto di elevare il limite di età per il gioco a pallone da 12 a 15-17 anni, reclamando spazi liberi da restrizioni. Una studentessa ha scritto: “Ci servirebbero più spazi dove poter giocare liberamente senza limiti di età”, mentre un compagno ha notato un’incongruenza: “L’anno scorso in campo si allenavano i ragazzi del Venezia Calcio. Perché loro sì e noi no?“. Sul caso è intervenuto, infine, il sindaco, che ha promesso di incontrare giovedì i genitori dei ragazzini.
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