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ARIANO NEL POLESINE

Regnoli, continua la rinascita

L’obiettivo dell’azienda è chiaro: “Continueremo ad essere presenti nel territorio”

Regnoli, continua la rinascita

L’obiettivo dell’azienda è chiaro: “Continueremo ad essere presenti nel territorio”

 Proseguono in questi giorni i lavori di demolizione delle strutture che ancora dovevano essere bonificate dopo il violento incendio che il 25 gennaio ha colpito la ditta Regnoli di Ariano nel Polesine, realtà di punta che, con il marchio “ Medusa “, è leader nel mercato nella trasformazione e distribuzione del pesce.

Un’azienda che, pur ferita, continua a guardare avanti con lo spirito di chi non ha mai smesso di credere nel proprio territorio. La storia della Regnoli affonda le sue radici a inizio Novecento, quando il bisnonno Cesare decise di dedicarsi prima alla commercializzazione e poi alla lavorazione dell’anguilla marinata. In quegli anni il pesce veniva trasformato direttamente sul luogo di pesca, perché mancavano i mezzi per conservarlo e trasportarlo lontano. Da allora, quattro generazioni hanno portato avanti la tradizione, specializzandosi nei piatti pronti a base di pesce e mantenendo sempre vivo il legame con il Polesine. Un legame che non è solo produttivo ma anche umano.

“Ho lavorato con le nonne di alcune delle lavoratrici che oggi sono con noi in azienda – ha ricordato Mauro Regnoli che con il figlio Giorgio conduce l’azienda in una intervista – e questo mi riempie d’orgoglio. La continuità delle famiglie dimostra un attaccamento che dà soddisfazione e arricchisce di esperienza il nostro lavoro”. Nonostante l’ incendio abbia messo a dura prova la stabilità produttiva, l’azienda ha scelto di salvaguardare i posti di lavoro, confermando la volontà di restare punto di riferimento per l’economia locale. “La Regnoli continuerà a essere presente nel territorio, a dare occupazione, a fare innovazione e a trascinare il settore – ribadisce la proprietà –. Abbiamo superato molte crisi e siamo pronti a trasformare anche questa sfida in un nuovo slancio”.

La ricostruzione, dunque, non è solo materiale, ma anche simbolica: la Regnoli guarda al futuro portando con sé una storia che appartiene a tutto il Polesine.

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