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Sabrina scava nelle radici

Passione senza tempo con laurea da 110 e lode

Sabrina scava nelle radici

In un tempo in cui il mondo corre veloce verso il futuro, c’è chi sceglie di rallentare, di scavare nel passato per costruire il proprio domani. E’ il caso di Sabrina Sarno, 24 anni, giovane ficarolese che ha appena conseguito la laurea triennale in archeologia all’università di Perugia con il massimo dei voti: 110 e lode. La sua tesi, dal titolo evocativo “Il guerriero che muore: il ruolo delle armi nelle sepolture del Levante Meridionale dal Bronzo Antico I al Bronzo Antico III”, è il frutto di una passione coltivata fin da bambina, quando i misteri delle civiltà antiche la affascinavano più dei giochi moderni.

Durante il suo percorso universitario, Sabrina ha partecipato a tre missioni di scavo in Giordania e, nel 2024, a una spedizione archeologica in Oman con l’università di Pisa. In questi luoghi lontani, ha lavorato fianco a fianco con ricercatori internazionali, imparando sul campo quanto sia complesso, ma anche profondamente affascinante, il mestiere dell’archeologo. Non si tratta solo di spolverare reperti, ma di ricostruire storie, comprendere culture, dare voce a chi non può più parlare. E Sabrina lo fa con la determinazione di chi sa che il passato è la chiave per capire il presente. Ma il suo percorso non si ferma qui.

Ora si specializzerà in archeologia del Vicino Oriente, con un focus sulla regione levantina - Giordania, Palestina, Sud del Libano e Sud della Siria - continuando a inseguire la sua vocazione con grande passione e rigore.

In un’epoca in cui spesso si parla di “fuga di cervelli”, Sabrina dimostra che partire non significa dimenticare le proprie radici, ma anzi valorizzarle, portandole con sé in ogni angolo del pianeta.

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