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Torna libero, dopo avere ucciso il ladro

Primo giorno fuori dal carcere per l'ex guardia giurata Massimo Zen

Guardia giurata uccise un bandito, finirà in carcere

Massimo Zen

Massimo Zen, 55 anni, ex guardia giurata di Cittadella, ha lasciato il carcere di Verona nel pomeriggio di ieri, 30 settembre, dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia parziale. Condannato a nove anni e sei mesi per omicidio volontario, Zen ha scontato due anni e tre mesi di detenzione. Al momento della scarcerazione ha abbracciato la moglie Franca Berto, che in questi anni si è spesa per la sua liberazione e per sensibilizzare sulle condizioni di vita in carcere.

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La decisione del Capo dello Stato è stata adottata tenendo conto del parere favorevole del magistrato di sorveglianza, dell’avvenuto risarcimento alla famiglia della vittima – 500mila euro – e delle condizioni di salute del detenuto. La prima richiesta di grazia, presentata nel 2024, era stata respinta, mentre la seconda è stata accolta.

Zen è stato condannato per l’omicidio di Manuel Major, 37 anni, giostraio, avvenuto il 22 aprile 2017. Quella notte l’ex guardia giurata si era messa sulle tracce della cosiddetta “banda del bancomat”, che aveva già colpito tre volte nel Trevigiano. Intercettata l’auto dei malviventi, una Bmw in fuga, Zen aveva sbarrato la strada con la propria Fiat Punto. Ha dichiarato in aula di aver sparato tre colpi per legittima difesa, temendo di essere travolto, ma uno dei proiettili colpì alla tempia Major, uccidendolo sul colpo. I giudici non hanno ritenuto credibile la sua versione, condannandolo per omicidio volontario.

Nel corso degli anni sono state raccolte oltre 1.500 firme a sostegno della sua richiesta di grazia. La vicenda ha suscitato dibattito, anche per il ruolo ricoperto dall’uomo e per le modalità con cui si è verificato il fatto.

All’uscita dal carcere, Zen ha parlato di sollievo e desiderio di ricominciare. Ha sottolineato la volontà di tornare alla vita quotidiana, di curarsi e di riabbracciare il padre malato. Ha raccontato le difficoltà affrontate in carcere, comprese le conseguenze fisiche legate ai problemi di salute, e ha ricordato l’importanza del sostegno ricevuto dalla moglie e da chi lo ha sostenuto in questi anni.

L’ex guardia giurata ha espresso l’intenzione di riprendere progetti personali e lavorativi, oltre a collaborare con il canile di Presina come istruttore volontario di cani, attività che gli consentirà anche di estinguere il residuo di pena. Ha dichiarato di voler ricostruire la propria vita accanto alla famiglia, lasciandosi alle spalle il passato e guardando al futuro con l’obiettivo di ritrovare normalità.

La grazia parziale prevede che Zen rimanga sottoposto ad alcune limitazioni, ma per lui si apre una nuova fase, segnata dal ritorno alla libertà dopo oltre due anni di detenzione. La moglie Franca Berto ha sempre ribadito la propria fiducia e il proprio impegno, definito da molti decisivo per il risultato raggiunto

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