VOCE
adria
02.10.2025 - 14:00
E’ stato un consiglio comunale dai toni accesi quello andato in scena martedì sera ad Adria, con al centro dell’attenzione il tema dei Pfas e due mozioni sul medesimo tema, presentate rispettivamente dal gruppo di minoranza Cavallari 2.0 per conto del Movimento 5 Stelle e dal sindaco Massimo Barbujani.
Entrambe le proposte chiedevano un impegno formale del consiglio a sostenere l’approvazione urgente di una legge nazionale che metta al bando la produzione, l’uso e la commercializzazione dei cosiddetti “forever chemicals”, consentendone soltanto gli impieghi strettamente indispensabili. La prima mozione, presentata da Lamberto Cavallari, poneva l’accento sulla partecipazione dei cittadini e dei comitati che da anni denunciano la contaminazione, proponendo un percorso di legge “partecipata”, fondata sui principi di prevenzione e precauzione.
Quella del sindaco, invece, oltre a richiamare il quadro internazionale e la recente sentenza di Vicenza sul caso Miteni, legava la questione alla contrarietà del Comune al progetto di inceneritore di fanghi a Loreo, ribadendo i rischi per il Delta del Po e per la salute pubblica. Il dibattito in aula si è sviluppato in maniera vivace. Da un lato i consiglieri di minoranza hanno rimarcato che, trattandosi di una questione di principio, non vi dovrebbero essere divisioni politiche.
“Quando si tratta della salute dei cittadini - ha dichiarato Cavallari - non dovrebbero esistere bandiere di partito”. “Per coerenza” dunque, la minoranza ha scelto di votare a favore di entrambe le mozioni. La maggioranza, invece, ha respinto quella presentata da Cavallari. “Una mozione demagogica e poco concreta”, l’ha definita il capogruppo Luca Trombini, mentre la consigliera Marzia Manzetto ha sottolineato come il documento del 5 Stelle fosse troppo “calato sul piano nazionale” e non su quello locale.
Non sono mancate stoccate incrociate: Giorgio Zanellato ha fatto notare l’evidente sovrapposizione tra i due testi, chiedendosi “quale differenza sostanziale ci fosse”, mentre Enrico Bonato ha invitato tutte le forze a non trasformare un tema così importante in una battaglia politica” e a cercare piuttosto una linea condivisa. Alla fine, la mozione del sindaco è stata approvata all’unanimità, con il voto favorevole anche della minoranza. Barbujani ha ricordato l’impegno dell’amministrazione nelle iniziative del comitato “No Pfas” nel Delta del Po e la recente presentazione di osservazioni ufficiali alla Regione Veneto contro il progetto. Il risultato finale lascia comunque emergere una certa frattura: la maggioranza ha scelto di non sostenere il documento della minoranza, pur avendone votato uno simile, sebbene molto più esaustivo e calato nel contesto locale, poco dopo. “Una grande delusione”, ha commentato Cavallari a margine, accusando la maggioranza di aver mancato un’occasione di unità.
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