"Sei sionista, sul mio taxi non sali"

Un episodio dai contorni delicati e destinato ad avere conseguenze giudiziarie si sarebbe verificato a Treviso, la mattina del 17 settembre, davanti alla stazione ferroviaria. Un viaggiatore di fede ebraica, riconoscibile per la kippah indossata, ha denunciato di essere stato rifiutato da un tassista dopo una domanda diretta: "Sei sionista?". Alla risposta affermativa, l’autista avrebbe replicato che "i sionisti non sono graditi a bordo", allontanandosi senza accettare la corsa.

A documentare la scena è un video girato dalla stessa vittima, che in quel momento si trovava con un collega e doveva raggiungere un appuntamento di lavoro in periferia. Nelle immagini si sente l’autista salutare con un "bye bye" prima di mettere in moto. La persona che segnala i fatti ribatte in inglese: "Quest’uomo dice che non prende persone sioniste".

Il giorno successivo il viaggiatore ha inviato una segnalazione alla Cooperativa Radio Taxi di Treviso, allegando il numero della vettura. Nel testo denuncia "un atto discriminatorio" avvenuto "solo perché porto la kippah visibilmente", annunciando l’intenzione di rivolgersi anche al Comune e alle autorità competenti.

La replica del tassista inoltrata via mail dalla cooperativa, ha confermato i toni accesi della vicenda. Nel messaggio, scritto in inglese, l’autista ha ribadito la propria posizione contro i “sionisti”, sostenendo che "non sono benvenuti da nessuna parte nel mondo" e aggiungendo altre frasi.

Entrambe le parti annunciano di voler procedere per vie ufficiali. La vittima, di origine iraniana, ha dichiarato di voler presentare denuncia alle forze dell’ordine e all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni, non appena concluse le festività dello Yom Kippur. Il tassista, dal canto suo, afferma di attendere "un confronto con interlocutori più titolati".