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CULTURA

Il Roverella amplia i capolavori

Esposte opere mai viste prima, a inizio 2026 la nuova corte interna ristrutturata ad hoc

Esposte opere mai viste prima, a inizio 2026 la nuova corte interna ristrutturata ad hoc

Da fine ’400 al ’900, la storia della pittura rodigina si amplia: è un lungo arco temporale quello che accompagna il nuovo allestimento della pinacoteca accademico-comunale di Palazzo Roverella. È stata inaugurata ieri mattina, poco prima dell’apertura della monografica su Rodney Smith, il celebre fotografo newyorkese, per la prima volta in Italia. Ma è stato un successo di prime volte anche per i quadri che, da oggi, sono visitabili gratuitamente nelle quattro sale del primo piano. Prime uscite, per così dire, di alcuni capolavori mai esposti prima, frutto della sinergia tra Fondazione Cariparo, il Comune, l’Accademia dei Concordi e la Diocesi di Adria-Rovigo. Si parte con un poderoso Luca Giordano, caravaggesco per ispirazione ma compiutamente romano, ha lasciato opere ora a Vienna, alla National Gallery di Londra, per non contare la città eterna, Venezia, e la sua Napoli. Magistralmente suo L’allegoria della fortuna concesso dalla Diocesi, proprietaria della tela, è nella sala adesso intitolata del “Seicento”, ormai distante dal pudore pienamente cinquecentesco, per una legenda di emozioni che spaziano nei soggetti sacri, con un sorvolo edonistico di corpi e vicinanze strette a dir poco inaudite (per l’epoca si intende). Proseguendo nel Settecento, è stata mantenuta una delle due sale già esistenti, ovvero quella che racchiude i ritratti accademici, nucleo fondativo della collazione concordiana. Passando fra Tiepolo, Piazzetta, Pittoni, ora fa bella mostra di sé anche una pregevole statua lignea e dorata di san Gaetano da Thiene, patrono storico dell’Accademia.

Rimangono i capolavori di Bellini e si salta al Novecento mondano, gusto brillantemente parisienne, di Mario Cavaglieri con la sala interamente dedicata ad alcune sue opere provenienti dal lascito testamentario alla città. La soddisfazione nell’aria delle sale è stata tanta, ha replicato Gilberto Muraro, presidente Cariparo: “Storia di successo che va avanti”, insieme al sindaco Valeria Cittadin: “La Fondazione sempre protagonista della vita culturale cittadina, rendere fruibile in maniera permanente il nostro patrimonio è fondamentale”.

Ridona il senso del dinamismo della collezione, ha spiegato Pier Luigi Bagatin, presidente dei Concordi, segnalando: “Nel nuovo allestimento sono scomparsi anche i piloni che disturbavano la visuale ed è stata progettata un’illuminazione ad hoc. L’obiettivo è espandere ulteriormente le sale nel prossimo futuro”. Plauso anche da Marco Maran, dei servizi culturali della Diocesi: “Grande collaborazione, primo passo per un ampliamento espositivo delle pinacoteche”. Ma in cantiere, tante novità e un’altra prossima apertura, direttamente nel cuore del Roverella: la nuova sistemazione del cortile interno. A presentare il render che verrà messo in concreto a breve, con previsione di apertura ufficiale entro la prossima mostra (febbraio-marzo 2026), l’architetto Barbara Ghirelli in collaborazione con l’architetto Vera Tresoldi, entrambe vincitrici del concorso di idee indetto dalla Cariparo nei mesi scorsi. Il visitatore sarà accolto da un’installazione a basso impatto sulle strutture storiche, attraverso l’uso del vetro e del ferro. Molta attenzione è stata dedicata ad ottimizzare i flussi di accesso e uscita, garantendo l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un lungo corridoio d’entrata, un led wall, uno spazio guardaroba, la biglietteria e delle sedute esterne per la sosta dei gruppi, saranno i punti chiave della nuova sistemazione, posta a secco per evitare impatti alle strutture storiche.

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