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veneto
03.10.2025 - 09:13
Da lunedì 6 ottobre anche nel carcere Due Palazzi di Padova i detenuti potranno trascorrere momenti di intimità con mogli o conviventi. È pronta una stanza attrezzata con letto, lavandino e lenzuola, collocata accanto all’area dei colloqui, che garantirà due ore e mezza di riservatezza a turno.
La novità arriva in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto all’affettività e alla sessualità in carcere, previsto dalla legge del 1975. Secondo la Consulta, impedire i rapporti con il coniuge o la persona con cui si convive stabilmente costituisce una violenza fisica e morale. La stessa sentenza ha indicato che gli incontri devono svolgersi in spazi riservati, lontani dallo sguardo della sorveglianza e degli altri detenuti, ricreando per quanto possibile un ambiente domestico.
A Padova la proposta era stata avanzata già lo scorso anno dalle associazioni di volontariato che operano con i reclusi, in particolare “Ristretti Orizzonti”. L’iniziativa era stata contestata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che chiedeva una regolamentazione nazionale. Norme che nel frattempo il ministero della Giustizia ha emanato, lasciando ai direttori degli istituti la facoltà di applicarle.
La direttrice Maria Gabriella Lusi ha dato seguito alle richieste avanzate da tre detenuti tramite i propri legali e accolte dal magistrato di sorveglianza, avviando una sperimentazione di quattro mesi. Sono previsti tre turni giornalieri: alle 8.30, alle 11 e alle 13.30.
La decisione ha suscitato preoccupazione nei sindacati della polizia penitenziaria, che temono rischi per la sicurezza e la possibilità di introdurre dall’esterno sostanze o oggetti vietati. La concessione del diritto non sarà comunque automatica: spetterà al magistrato di sorveglianza valutare caso per caso la condotta del detenuto e l’assenza di pericoli.
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