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IL CONVEGNO

“Marti franco”, eredità agronoma

Bellonzi: “Garantire un'alternativa alla grande distribuzione, incentivare i prodotti locali”

“Marti franco”, eredità agronoma

203 anni e non sentirli: era il 1822 quando Rovigo vide il suo primo “Marti franco”. Con ottobre iniziato, ricomincia anche il fremito per l’annuale e antica “Fiera”: ad accogliere i primi eventi dell’ottobre rodigino, la conferenza di ieri mattina all’urban digitale center proprio sul legame indissolubile fra la kermesse, un tempo agricola, e il territorio.

Dopo i saluti dell’assessore comunale Andrea Denti, che ha rimarcato: “Occasione preziosa per capire passato e futuro dell’agronomia, in un tempo presente aperto alle sfide ma anche al saper scegliere i prodotti che mettiamo in tavola”, via agli interventi della mattinata, a cominciare dal presidente dell’ordine dei dottori agronomi e forestali di Rovigo, Vanni Bellonzi. “Oggi facciamo seguito a quella iniziativa che abbiamo chiamato Festival dell'innovazione parlando del commercio con un focus sui prodotti ortofrutticoli cercando di coniugare sia gli aspetti tecnico-commerciali che gli aspetti anche culturali” ha sottolineato introducendo alla relazione del presidente dell’Accademia dei Concordi, Pier Luigi Bagatin. Questo ha ripercorso gli anni di storia di un’istituzione, quelle fieristica rodigina, di impatto non solo aggregativo per la vita del capoluogo, e dell’intera sua provincia, ma anche per il forte valore economico. Le strade provinciali che conducevano in città (venivano smistate le merci e venduto il bestiame) erano infatti ben organizzate per collegare i centri limitrofi. “Ripercorrere la storia - ha continuato Bellonzi – ci porta a riflettere sugli aspetti legati alla filiera dei prodotti ortofrutticoli, dal campo al consumatore, per dare una tracciabilità piena ai prodotti, dare ampia garanzia. Il consumatore deve sfruttare tutte quelle opportunità, mercati di vicinato, la filiera corta, tutte quelle opportunità per potere trovare un'alternativa valida alla grande distribuzione organizzata in maniera da avere dei prodotti vicini al territorio e di qualità assolutamente garantita”. Hanno terminato la riflessione poi Rossano Fontan, direttore del mercato ortofrutticolo di Lusia e Alberto Lipparini segretario generale di Assosementi.

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