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Il virus

West Nile, colpo di coda autunnale

Due casi nell’ultima settimana, il bollettino regionale li localizza a Porto Tolle e Castelnovo Bariano

West Nile, colpo di coda autunnale

Colpo di coda autunnale del West Nile, con due nuovi casi accertati nell’ultima settimana e riportati nel bollettino della sorveglianza nazionale, con il totale che sale così a 10 casi. Nonostante ci sia stata anche una vittima, una 81enne residente a Castelmassa, la quantità di contagi è stata un numero tutto sommato limitato e che, salvo imprevisti, non dovrebbe crescere ancora molto dal momento che con la fine del caldo la circolazione del virus dovrebbe andare scemando.

Dalla mappa della distribuzione geografica dei casi confermati di West Nile riportata nel bollettino settimanale della Regione Veneto sono stati “colorati” i territori di Porto Tolle e Castelnovo Bariano, anche se nei rispettivi territori non sono state emesse le relative ordinanze di disinfestazione straordinaria. Anche perché, come ammette il sindaco portotollese Roberto Pizzoli “ad oggi a noi non è arrivata alcuna comunicazione”.

A livello nazionale, dall’inizio della sorveglianza, sono stati segnalati in Italia 718 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo, di cui 341 si sono manifestati nella forma neuroinvasiva, 57 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 309 casi di febbre (di cui 1 importato dal Kenya, 1 dall’Egitto e 1 dalle Maldive), 4 casi asintomatici e 7 casi con altri sintomi. Dei 10 casi accertati in Polesine, tre si sono manifestati nella forma neuroinvasiva, sei nella forma febbrile e uno in forma asintomatica e scoperta in un donatore di sangue attraverso i controlli specifici previsti proprio nelle aree dove è accertata la circolazione del virus.

In Veneto, sempre secondo il bollettino nazionale i casi accertati al primo di ottobre assommavano a 91, e, il Polesine è, dopo Belluno, che non ne ha, e Vicenza con 6, la provincia veneta con meno casi. Un po’ a sorpresa vista la storia di questo virus che qui in Polesine ha picchiato duro in passato, tanto che prima del Covid era questo “il virus”, che si riaffacciava ogni estate fino al culmine del 2018: 54 casi accertati in provincia, 37 nella forma febbrile, 10 dei quali comunque ricoverati seppur dimessi pochi giorni dopo, 17 nella forma neuroinvasiva, quella più grave, con 6 decessi. Dall’anno successivo, grazie anche alla programmazione coordinata dall’Ulss Polesana delle disinfestazioni, il virus ha vissuto una fase di remissione. Salvo poi tornare prepotentemente alla ribalta nel 2022, con 34 casi, 22 nella forma febbrile e 12 nella forma neuroinvasiva. Tuttavia, da quell’estate il virus ha iniziato a imperversare maggiormente in altre province: a livello nazionale i contagi umani erano stati 723, dei quali ben 500 in Veneto, con 178 nella forma neuroinvasiva e 22 decessi. La più colpita era stata la provincia di Padova, con 193 contagi, dei quali 92 nella forma grave. L’anno scorso sono stati 460 i casi umani confermati di West Nile in Polesine erano stati 26. Anche in questo caso valori non rilevanti.

Quest’anno i numeri maggiori si registrano in zone che fino ad ora erano state solo fiorate da questo virus: la Campania, con 124 casi, e il Lazio, con ben 252 casi.

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