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La cerimonia

Un parco dedicato a Pietro Conforto Pavarin

A San Pio X l’intitolazione dell’area verde di via Giudice al “poeta della ruralità polesana”.

Da oggi, 4 ottobre, a San Pio X c’è un giardino il cui nome rimanda ad un “cantore della cultura contadina e della semplicità polesana”. Si tratta del nuovo parco Pietro Conforto Pavarin, in via Vincenzo Giudice. La cerimonia di intitolazione, con la scopertura del cartello da parte del figlio, Cristiano Pavarin, la benedizione del parroco di San Pio X don Guido Lucchiari e la lettura di alcune poesie di Pietro Conforto da parte del nipote Arnaldo Pavarin, a sua volta poeta, si è tenuta questa mattina alla presenza del sindaco Valeria Cittadin e del consigliere comunale e provinciale Edoardo Lubian, oltre che di un discreto numero di persone.

Pietro Conforto Pavarin nato il 28 novembre 1930 in località “Le Paladine” a Rovigo, ultimo di 12 fratelli di una famiglia contadina, vivendo la sua infanzia e la sua adolescenza nelle campagne rodigine, che saranno la principale fonte di ispirazione delle sue opere, scritte sia in vernacolo che in lingua italiana, poi raccolte in dodici volumi. Il 2 giugno 1983 ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica per meriti culturali. Sposato con Giovanna Cresta, ha avuto cinque figli. E’ stato dipendente Enel ed ha ricoperto ruoli importanti nel sindacato, è stato giornalista pubblicista, per la carta stampata e radio e televisioni locali.

Ma soprattutto poeta. Nei primi anni ’80 ha fondato, con il patrocinio del Comune di Rovigo in piazzetta Annonaria, il “Circolo artistico rodigino”. Durante il suo percorso ha saputo raccontare in modo semplice la società contadina degli anni ‘30 e ‘40, ricercando le basi della cultura popolare polesana. Lo ha fatto con una forma tale da riuscire a strappare un sorriso anche quando rappresentava i momenti drammatici della fame e della povertà, superati con sudore e fatica nella speranza certa di un futuro migliore. Con le sue poesie ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra i quali la medaglia d’argento al “Premio internazionale T. Campanella” nel 1968, il premio Livio Rizzi, il premio Accademia dei Poeti d’Italia e per due volte il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il 2 giugno 1983 ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica per meriti culturali.

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