VOCE
Venezia
05.10.2025 - 17:20
In Piazza San Marco a Venezia, tra le voci pacifiche del corteo per Gaza, si consuma un episodio che lascia senza parole. Eleonora Guizzaro, candidata al consiglio regionale del Partito Democratico di Monselice, diventa bersaglio di insulti e offese sui social network, solo per aver partecipato a una manifestazione pubblica. Uno scenario che racconta quanto, nel clima politico e sociale attuale, la libertà di espressione sia spesso soffocata da una violenza verbale crescente, che rischia di mettere a repentaglio il confronto democratico.
Il caso che sta facendo discutere è quello di Eleonora Guizzaro, che nei giorni scorsi ha preso parte al corteo per Gaza organizzato a Venezia, in segno di solidarietà e per chiedere pace e attenzione verso una crisi umanitaria gravissima. A seguito della sua presenza, sui social è stata travolta da insulti sessisti e minacce, tanto che ha deciso di documentare tutto, conservando screenshot degli attacchi per valutare possibili azioni legali contro i responsabili. La candidata ha sottolineato come queste intimidazioni non fermeranno il suo impegno politico e civile.
Il corteo veneziano, al quale hanno partecipato diverse personalità e cittadini, si è svolto in un clima carico di tensione per la situazione conflittuale nella Striscia di Gaza. In Italia, il tema palestinese suscita da sempre reazioni molto forti, che si riflettono inevitabilmente anche nei social, diventati spesso terreno di scontro duro e talvolta violento. L’adesione a iniziative di questo tipo può dunque “esporsi” a critiche strumentali o a vere e proprie campagne d’odio, come accaduto a Guizzaro.
Questa vicenda richiama l’attenzione su un problema più ampio: il clima di intolleranza e aggressività verbale che può paralizzare il dibattito democratico e intimidire chi si espone pubblicamente, soprattutto donne e giovani candidati o attivisti. L’esperienza di Eleonora Guizzaro è infatti esemplare di come la partecipazione civile, pur basata su valori di pace e solidarietà, possa essere ostacolata da una frangia rumorosa e aggressiva. La politica italiana, in tutte le sue componenti, è chiamata a riflettere su questi fenomeni, promuovendo un linguaggio di rispetto e un confronto costruttivo che favorisca l’inclusione e la partecipazione, senza ricorrere a discriminazioni o violenze verbali. Guizzaro ha già raccolto le prove degli insulti e delle minacce ricevute, indicando la volontà di perseguire chi ha violato le regole della civile convivenza digitale e legale. La protezione degli attivisti, dei candidati politici e di chiunque si esponga pubblicamente è un tema prioritario per garantire la salute della democrazia e della libertà d’espressione.
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